La Nuova Sardegna

Oristano

parliamone

L’equilibrismo e la vecchia politica

di ROBERTO PETRETTO

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Ci sarà un rimpasto? Verranno cambiati alcuni assessori o ci sarà solo una ridistribuzione delle deleghe? Oppure tutto resterà come è adesso? Ora decisive per la Giunta Tendas: domani prima seduta di Consiglio dedicata al nuovo tentativo di approvare gli equilibri di bilancio. Il primo era andato a vuoto, con la bocciatura da parte dell’assemblea. Poi, sfidando le leggi della fisica con una prova di equilibrismo e confidando una bonaria interpretazione della norma che prevede l’approvazione di questo documento entro il 31 luglio (pena il commissariamento), il sindaco Tendas ha utilizzato queste settimane per tentare di raggranellare il numero di voti sufficiente a impedire un’ingloriosa e prematura conclusione della legislatura.

Sarà riuscito nel suo intento? Le indiscrezioni dicono di sì, anche se sarà la prova del voto a stabilirlo. Uscirà rafforzato e più credibile da questa operazione? Probabilmente no, ma il “Parliamone” è fatto apposta per stimolare il dibattito e quindi è suscettibile di contestazioni e critiche. La Giunta Tendas, e in modo particolare il sindaco stesso, non usciranno né rafforzati né più credibili da un eventuale voto positivo agli equilibri di bilancio. Superare la tempesta senza cambiare nulla darà la sensazione di aver fatto spallucce davanti a critiche che sono piovute addosso a questa amministrazione da opposizione e maggioranza, dall’interno e dall’esterno del palazzo.

Se invece il sindaco, contraddicendo quello che ha sempre sostenuto, metterà mano alla riorganizzazione della Giunta, da un lato ammetterà la fondatezza delle critiche e dall’altro affiderà, a otto mesi dalle elezioni, la competenza su alcuni assessorati a persone che non si sono mai occupate di quel settore (siano nomi nuovi o assessori con nuove mansioni). Da oggi sino al voto i neofiti impiegheranno gran parte del tempo a prendere confidenza con gli argomenti di cui si dovranno occupare.

Come sarà possibile spiegare agli elettori, ai cittadini oristanesi, l’opportunità di questa operazione, la sua lungimiranza, la sua funzionalità a un disegno utile per la comunità? Davvero sostituendo un assessore o cambiandogli competenze, si spera di fare un servizio utile a Oristano? E, soprattutto, davvero si spera che i cittadini-elettori ci credano? Il timore è che l’acrobazia darà solo argomenti in più a chi (e sarà sempre più difficile dargli torto)vuole gettare al macero, senza distinzioni, “la vecchia politica”.

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