La Nuova Sardegna

Oristano

L’ultimatum è scaduto la parola alla Regione

di Roberto Petretto
L’ultimatum è scaduto la parola alla Regione

Salta la seduta di Consiglio convocata per approvare gli equilibri di bilancio Era l’ultima data stabilita dall’assessorato agli Enti locali: arriva il Commissario?

26 settembre 2016
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ORISTANO. Quasi non credevano ai propri occhi i consiglieri d’opposizione che ieri mattina hanno osservato dai banchi del pubblico la maggioranza fallire l’approdo a quota 13 voti. È bastato non partecipare alla riunione per fare in modo che all’appello del segretario generale Luigi Mele rispondessero solo in 12 per vedere dichiarata chiusa la seduta per mancanza del numero legale.

Non è stato quindi possibile esaminare neanche il primo punto all’ordine del giorno, la presa d’atto delle dimissioni della consigliera Giannella Urru e la susseguente surroga con Mariano Musu. Un cortocircuito, in pratica: senza surroga non si arriva a una maggioranza di 13 consiglieri; senza maggioranza di 13 consiglieri non si procede alla surroga. Tutto rinviato a domani, quando il Consiglio si riunirà in seconda convocazione e sarà quindi sufficiente la presenza di nove consiglieri per la validità della seduta.

C’è però uno scenario che deve essere valutato: con questa situazione maggioranza e opposizione sono alla pari: hanno 12 voti ciascuno in consiglio comunale. Se domani l’opposizione, compatta, votasse contro la surroga del consigliere dimissionario, cosa potrebbe succedere? Per ora nessuno si sbilancia. L’opposizione ha però scritto immediatamente una lettera alla Regione per chiedere il commissariamento del Comune.

Dopo aver fatto riferimento ai vari articoli di legge che sovrintendono al funzionamento degli enti locali, i consiglieri di opposizione ricordano che «nella seduta convocata per il giorno 25 settembre non si è potuto dare luogo agli adempimenti oggetto della diffida a provvedere e che la stessa data rappresenta il termine ultimo per adempiere». Chiedono quindi «di provvedere in conformità a quanto disposto dall’articolo 1 del dispositivo del richiamato decreto assessoriale n.7/2177 del 5 settembre 2016». Ovvero: il commissariamento.

I consiglieri Giuseppe Puddu, Marco Piras, Salvatore Ledda, Gian Paolo Lilliu, Massimiliano Sanna, Tonino Falconi, Giuliano Uras, Daniela Nurra, Andrea Lutzu, Roberto Pisanu e Mauro Solinas dicono di ritenere «tale determinazione un doveroso atto di rispetto nei confronti della comunità amministrata, da tempo sospesa in una indeterminazione amministrativa e decisionale».

Il testo del decreto dell’assessorato agli Enti locali dice che il tempo a disposizione della Giunta Tendas per ottenere dal Consiglio il via libera agli equilibri di bilancio è scaduto proprio ieri. Martedì, se la maggioranza riuscirà a surrogare il consigliere dimissionario e se potrà contare (cosa sulla quale permane una situazione di incertezza) sul voto favorevole di Stefano Mureddu (ieri presente in aula alla prima conta), sarebbe comunque teoricamente troppo tardi per approvare gli equilibri di bilancio. Ma la Regione, che tanto elastica è stata nell’applicazione della legge, sarà eventualmente tassativa nell’applicazione dell’ultimo termine o prenderà per buona il voto che dovesse arrivare con due giorni di ritardo?

Si attendono segnali da Cagliari e nel frattempo l’attività dei singoli consiglieri e dei vari gruppi non si ferma. Oggi alle 13 ci sarà una conferenza stampa della consigliera Mariangela Massenti. Sul contenuto delle comunicazioni, Massenti non anticipa nulla, ma commenta così i fatti di ieri: «Tatticismi contro tatticismi. Si amministra solo se si hanno i numeri. Ieri forse il sindaco e la giunta hanno visto che anche i consiglieri sono stati eletti, e rappresentano la città in Consiglio. Penso anche che potrebbero aspettare martedì visto che il Consiglio è già convocato e superare questa fase. Ma non credo che la città si meriti tatticismi ma una buona amministrazione».

Andrea Lutzu del Pdl attende la decisione della Regione: «Spero che la Regione prenda finalmente atto di quello che è successo e agisca di conseguenza. Noi abbiamo fatto il nostro dovere di opposizione».

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