La Nuova Sardegna

Oristano

Abusi mai compiuti, la procura generale: «Rifare il processo»

di Enrico Carta

Abbasanta, è favorevole alla revisione del caso De Sario Fu accusato dai figli che erano stati indotti dalla madre

29 ottobre 2016
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ABBASANTA. C’è il parere favorevole della procura generale. Così un altro passo in avanti verso la giustizia è stato compiuto ieri mattina in Corte d’appello a Perugia dov’è in corso l’udienza per decidere se concedere o meno la revisione del processo a Saverio De Sario (46 anni). Dopo la condanna definitiva e la detenzione che dura da diverso tempo, la breccia che fa entrare la luce della speranza diventa sempre più ampia. Lo diventa perché, nel frattempo, la verità è stata ristabilita.

Ad accusarlo di abusi sessuali erano stati i figli Michele e Gabriele, che oggi sono due ragazzi di 20 e 22 anni, ma ne avevano appena 10 e 12 quando fecero inconsapevolmente finire dietro le sbarre il loro genitore. Ovviamente un bambino a quell’età non è in grado di comprendere quanto accade attorno a lui né di difendersi da un certo tipo di pressioni, specie se queste pressioni arrivano da parte della madre. E infatti, solo molti anni più tardi, dopo aver vissuto a lungo a Brescia in un istitituto e quando hanno maturato dentro di loro la consapevolezza della situazione, i due ragazzi hanno raccontato una versione dei fatti completamente diversa da quella che precedentemente aveva portato alla condanna a dieci anni del genitore. A pilotare le loro testimonianze e, prima ancora, la loro psiche era stata la madre. L’ammissione fatta dai due ragazzi ha quindi aperto la porta alla sempre più probabile e auspicabile revisione del processo che comunque è un percorso lungo e complicato. Dapprima c’era stato il ricorso presentato in Corte d’appello, ma l’udienza si era conclusa con il parere negativo. A quel punto restava l’ultima spiaggia della Cassazione, dove i giudici hanno invece accolto la richiesta dell’avvocato Massimo Battagliola che tutela ora Saverio De Sario.

Tutto da rifare, quindi. E così si è tornati in Corte d’Appello, dove ieri, alla luce della ritrattazione dei due ragazzi, anche il procuratore generale si è allineato alla nuova versione dei fatti esprimendo parere favorevole per la revisione del processo. Naturalmente manca ancora il verdetto dei giudici, ma il parere della procura generale è stato accolto in maniera positiva dei due figli che si battono per restituire al padre la libertà e la giustizia. Il commento dell’avvocato Massimo Battagliola è improntato all’ottimismo, anche se il legale mantiene la prudenza necessaria in qualsiasi caso giudiziario: «Attendiamo la decisione della Corte d’Appello, ma siamo fiduciosi». Se la decisione dei giudici dovesse andare nella stessa direzione della richiesta del procuratore generale della Corte d’Appello di Perugia, si potrà finalmente dar vita a un nuovo processo e stavolta con testimonianze diverse. Nel nome della giustizia.

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