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Oristano, il referendum su Abbanoa è anche un test elettorale

Le schede per il referendum consultivo su Abbanoa
Le schede per il referendum consultivo su Abbanoa

Gli schieramenti politici iniziano a misurarsi in vista delle comunali di giugno

19 marzo 2017
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ORISTANO. Non sarà solo un referendum, il cui esito appare peraltro scontato. È difficile che dall'urna possa prevalere il «no». È difficile per mille motivi.

Il primo dei quali è che a nessuno piace pagare di tasca e questo, stando all'aria che tira in piazza, prevarrà sul fatto che in tutti questi anni gli investimenti di Abbanoa siano stati importanti; che il servizio sia nettamente migliorato; che le perdite d'acqua in città siano ormai ridotte al lumicino.

Non serve la sfera di cristallo per capire che i 140 milioni che il gestore del servizio idrico ha speso per l'Oristanese passeranno in secondo piano nel momento in cui l'elettore si presenterà alle urne. Non serve la sfera di cristallo per capire che a vincere sarà il fatto che, dopo decenni in cui solo qualche mosca bianca pagava la tassa per il consumo dell'acqua, Abbanoa è entrata in città come un ospite non gradito e per giunta, in alcuni casi, comportandosi da padrone di casa in casa altrui.

Se il caos dei primi mesi del 2008, quando la giunta Nonnis fece fare a Oristano il suo ingresso in Abbanoa, è ormai quasi per intero superato, non si può certo dire che la presenza del gestore sia stata digerita.

Lasciando da parte Frate Indovino e le sue profezie sull'esito del voto, la vera curiosità è capire se quello di oggi sarà solo un voto referendario. È infatti anche un test per capire che vento soffia in vista delle comunali.

L'opposizione in Consiglio ci ha fatto una battaglia politica di vera e propria distinzione di campi. Di qua tutte le forze contrarie in particolare al Pd e al centrosinistra; di là più che la contrarietà del Pd e del centrosinistra al referendum, il sottolinearne comunque l'impossibilità di effetti immediati e forse anche remoti.

Il dubbio, del resto, se lo sono posti anche gli stessi promotori del referendum a loro volta convinti del fatto che un'uscita da Abbanoa e un ritorno alla gestione comunale sia pura utopia. Per lo meno non da martedì e non in queste condizioni.

Resta allora la curiosità di capire quanto pesano le due parti in campo, fermo restando che della trasversalità del voto di oggi bisogna comunque tenere conto. Ovviamente se verrà raggiunto o comunque sfiorato il quorum del 50% degli elettori più uno, questa sarà un'arma importante da utilizzare in campagna elettorale.

Se invece si andrà molto al di sotto, anche nel centrodestra dovranno essere avviate riflessioni serie su come impostare la campagna elettorale le settimane che ci separano da qui alle comunali.

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