La Nuova Sardegna

Oristano

Dall’incompatibilità alle quote rosa giunta già sotto tiro 

di Enrico Carta
Dall’incompatibilità alle quote rosa giunta già sotto tiro 

Dubbi sull’assessore Mauro Solinas: la figlia è consigliera Due donne nell’esecutivo: non valutata la norma del 40%?

06 luglio 2017
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ORISTANO. Incompatibilità e quote rose. Non una, ma due spade di Damocle incombono sulla freschissima giunta Lutzu che sicuramente avrà fatto bene i suoi conti, ma che difficilmente eviterà il primo scontro politico con l’opposizione. Le avvisaglie sono arrivate dalla consigliera del Movimento 5 Stelle, Patrizia Cadau, che in questa fase si è limitata a un post su Facebook. Ma non sarà sui social network che si giocherà la battaglia perché sulle nomine pioveranno al 100% ricorsi ufficiali e il Partito Democratico che al momento sta alla finestra solleverà la questione alla prima occasione utile. E allora le risposte dovranno essere certe e motivate.

Il problema è quindi duplice. Quello dell’incompatibilità, al momento tutta da verificare, riguarda la nomina di Mauro Solinas come assessore. Potrebbe pagare la presenza della figlia Giulia e del cognato Davide Tatti tra i banchi del consiglio comunale. Entrambi sono stati eletti con Fortza Paris nella maggioranza che sostiene il nuovo primo cittadino. Sul fatto che si tratti davvero di incompatibilità i pareri (quelli non ufficiali di e non tutti nella stessa direzione) si sprecano, ma certe norme sono di difficile comprensione e spesso di variabile applicazione. In tanti, tra eletti, quadri di partito ed ex candidati, citano l’articolo 64 del Testo Unico degli Enti Locali, quindi il pronunciamento della Regione che con la sua legge lascia ai Comuni coi loro statuti la possibilità di regolamentare la questione delle incompatibilità. Lo statuto del Comune di Oristano, votato proprio da una maggioranza molto simile a quella di oggi, dice che questa incompatibilità esiste. La legge nazionale però ha un valore superiore rispetto quella degli statuti comunali e per essa la questione parentela riguarderebbe solo il sindaco, non gli assessori per cui Mauro Solinas o eventualmente la figlia avrebbe diritto a conservare il posto.

Sull’opportunità politica di una presenza così cospicua di un unico gruppo familiare in ruoli di comando e di controllo, lo stesso Mauro Solinas ha risposto così: «Non la trovo una questione rilevante dal punto di vista etico. Mia figlia e mio cognato sono stati eletti con tantissime preferenze, io invece sono stato scelto dal sindaco il quale ha la massima fiducia nella mia azione e nella mia correttezza. Non penso che tre persone della stessa famiglia possano avere una ristretta visione politica, anzi avere gli occhi addosso è uno sprone per fare ancora meglio».

Si vedrà come valuteranno il caso gli organi preposti nel momento in cui – arriverà perché l’opposizione, nonostante il periodo di saldi, non farà sconti – verrà presentato il ricorso che farà il paio con quello sulla rappresentanza di genere. Le quote rosa in giunta, sindaco compreso, devono essere pari al 40%. Due donne su otto – Gianna De Lorenzo e Pupa Tarantini – non basterebbero, ma anche qui ci sono organi terzi che verranno interpellati e saranno chiamati a decidere. E se decideranno che bisogna salire a tre, qualcuna delle altre teste dovrà inevitabilmente saltare col rischio non ultimo dell’annullamento di tutti gli atti presi della giunta in assenza di parità di genere.

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