La Nuova Sardegna

Oristano

La truffa delle auto L’azienda si difende: «Vittima del raggiro»

di Enrico Carta
La truffa delle auto L’azienda si difende: «Vittima del raggiro»

Mogoro, la replica del responsabile commerciale della ditta L’indagine riguarda i contachilometri taroccati nelle vetture

09 settembre 2017
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MOGORO. «Siamo al centro di un incredibile ribaltamento dell’andamento dei fatti». Il giorno dopo il blitz dei carabinieri, Matteo Orrù, responsabile commerciali della ditta “Tonio Orrù Auto” chiarisce che la rivendita di automobili usati che da quasi quarant’anni opera in Marmilla andrebbe aggiunta all’elenco dei truffati. Per il momento però si trova dalla parte opposta ovvero nelle pagine del registro degli indagati tanto da aver subito il sequestro preventivo di una decina di veicoli e la chiusura dei 400metri quadri dell’ufficio commerciale.

La decisione del giudice per le indagini preliminari, arrivata su richiesta del pubblico ministero, lascia però di sasso i proprietari della rivendita. A loro viene attribuita una truffa valutata in circa un milione di euro, cifra pari al valore del sequestro preventivo appena operato. Secondo gli inquirenti – l’indagine è partita dalla stazione dei carabinieri di Seneghe che ha poi coinvolto altri territori della provincia e altri clienti della concessionaria – a Mogoro sarebbero stati falsificati i contachilometri delle vetture da vendere. Le auto venivano vendute indicando un certo numero di chilometri effettuati, ma questa cifra in realtà non sarebbe stata corrispondente a quella della strada effettivamente macinata dalle auto durante la loro vita.

Alla base di tutto, denunce comprese, ci sarebbe però un raggiro di cui la stessa ditta sarebbe stata vittima. È sempre Matteo Orrù a sostenerlo: «Siamo noi stessi parte lesa e siamo certi di riuscire a dimostrarlo subito. Abbiamo messo immediatamente a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta e fornito le spiegazioni doverose».

Sarebbe successo che l’inganno che poi ha generato la truffa denunciata dai clienti sarebbe a monte ovvero a Ravenna dove sono state acquistate le macchine di seconda mano poi portate in Sardegna. «Noi abbiamo comprato lì le vetture che poi abbiamo rivenduto – spiega ancora Matteo Orrù –. Ce le hanno consegnate con i documenti in regola e su di essi veniva indicato il numero di chilometri di strada fatta. Ebbene, corrispondeva esattamente al numero di chilometri indicato nel contachilometri, per cui non abbiamo avuto modo di dubitare della bontà di quella documentazione». È successo però che una delle auto abbia avuto dei problemi a breve distanza dalla vendita e che questo fatto abbia insospettito il cliente. «Vero, ma abbiamo proceduto alla riparazione del mezzo immediatamente – prosegue Matteo Orrù – e solo allora ci si è accorti che c’era qualcosa che non andava. Sono state poi controllare altre macchine e anche quelle avevano il contachilometri manomesso, ma noi nemmeno sappiamo come si possa fare un’operazione del genere. Chiederemo subito il dissequestro delle auto e della sede commerciale».

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