La Nuova Sardegna

Oristano

Teatro Garau, servono 600mila euro

di Michela Cuccu
Teatro Garau, servono 600mila euro

Il progetto per la ristrutturazione approda in commissione Lavori pubblici, ma mancano i soldi per eseguire i lavori

22 ottobre 2017
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ORISTANO. Per riaprire il Teatro Garau serviranno quasi 600mila euro. Dove e come il Comune li reperirà è ancora da capire. Molto probabilmente sarà chiesto un finanziamento regionale, anche se in prima istanza si verificheranno le risorse del bilancio comunale, ovviamente nella speranza di poter riaprire al più presto un teatro chiuso dall’estate del 2015.

Infatti, procede a passi rapidi l’iter di approvazione delle progettazioni. Il progetto preliminare approderà in Commissione Lavori pubblici venerdì mattina. In quell’occasione, il dirigente Giuseppe Pinna e l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Meli, illustreranno ai commissari lo stato delle cose.

«Sappiamo che anche il progetto esecutivo è quasi pronto – spiega infatti il presidente della Commissione, Luca Faedda –. La riapertura del Teatro è uno degli obbiettivi qualificanti dell’amministrazione, speriamo di riuscire a farlo in tempi rapidi».

Faedda sottolinea che «la città non può più essere privata di una struttura così importante. Fino a qualche anno fa eravamo inseriti nella programmazione del circuito Cedac, ma è molto probabile che dovremo rinunciare anche alla prossima stagione di prosa, che a Oristano ha sempre avuto un notevole seguito di pubblico».

Gli interventi necessari però sono tantissimi. La conferma si è avuta anche nell’ultimo sopralluogo. Il dirigente del settore Sviluppo del territorio, Giuseppe Pinna, conferma che la relazione per i vigili del fuoco è quasi pronta ed elenca le opere necessarie perché la struttura sia nuovamente a norma. Ci vogliono ad esempio, interventi strutturali, uno su tutti, il rifacimento dei controsoffitti della sala “A”, ma anche del foyer e dei corridoi di ingresso. C’è da rifare l’impianto antincendio, realizzare nuove aperture per la fuoriuscita dei fumi, e poi rimettere l’illuminazione, rifare gli intonaci e sostituire alcuni infissi ormai arrugginiti. Anche i camerini, ormai vecchi di quasi trent’anni hanno necessità di essere rimessi a nuovo.

«L’ideale sarebbe poter realizzare tutti gli interventi contestualmente e non procedere per lotti, in maniera da contenere i costi ed evitare di dilatare i tempi - spiega l’ingegner Pinna -. Ovviamente tutto dipenderà dalle disponibilità economiche del Comune».

L’amministrazione sembra però determinata a procedere in tempi relativamente rapidi. Si punta dunque alla riapertura e già si parla di nuova gestione. «La gestione è un aspetto fondamentale – dice infatti Luca Faedda –. Non possiamo immaginare di rimettere a nuovo il Teatro e contestualmente, non affrontare il problema della gestione». Il presidente della Commissione ai Lavori pubblici ricorda inoltre come a seguito della chiusura del Garau, Oristano sia rimasta priva di alternative «Gli spazi che abbiamo a disposizione – conclude – sono molto limitati, come il San Martino e il salo del Sancti Antonii. Insomma: ci serve un teatro».

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