La Nuova Sardegna

Oristano

Nei terreni privati 215 tecnici della Snam

di Roberto Petretto
Nei terreni privati 215 tecnici della Snam

Un piccolo esercito autorizzato ad effettuare i rilievi per la redazione del progetto della dorsale sarda del gas naturale

11 novembre 2017
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ORISTANO. Un piccolo esercito di tecnici si prepara a dilagare per le campagne dell’Oristanese. Alcuni proprietari di terreni agricoli potrebbero trovarseli all’interno dei poderi o dei tancati. Tutto regolare, tutto autorizzato: c’è il timbro della Prefettura e la firma del prefetto, Giuseppe Guetta.

Il piccolo esercito di 215 persone, tra uomini e donne che rappresenta la corposa squadra messa in campo dalla Snam, società «leader in Europa nella realizzazione e gestione integrata delle infrastrutture del gas naturale», attiva (con 3.000 persone) nel trasporto (Snam Rete Gas), nello stoccaggio (Stogit) e nella rigassificazione (Gnl Italia) per progettare la dorsale sarda del gas, che dovrebbe percorrere l’isola da Cagliari sino a Sassari. Un’opera in cui Oristano dovrebbe avere un ruolo di primo piano, con i suoi tre depositi costieri di gas naturale liquefatto previsti nel porto industriale.

La Snam ha presentato alla Prefettura una richiesta di autorizzazione «all’accesso di tecnici incaricati nei fondi di proprietà privata interessati dal tracciato terrestre del metanodotto da costruire che attraverserà anche il territorio provinciale di Oristano», si legge nel decreto del prefetto Guetta.

I Comuni interessati sono quelli di Abbasanta, Marrubiu, Mogoro, Norbello, Ollastra, Palmas Arborea, Paulilatino, Santa Giusta, Siamanna, Simaxis, Terralba, Uras, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zerfaliu e, ovviamente, Oristano.

Il ministero dello Sviluppo economico «ha confermato la legittimazione della Snam, in quanto l’autorizzazione richiesta serve consentire l’accesso di tecnici nei fondi interessati dal passaggio del gasdotto, per effettuare rilevazioni planimetriche o operazioni preparatori per la redazione del progetto di realizzazione dell’infrastruttura lineare energetica».

I tecnici della Snam potranno accedere ai terreni privati e «utilizzare mezzi e macchinari di lavoro, per effettuare le attività di progettazione, indagine geologica e picchettamento necessari alla redazione del metanodotto e delle opere connesse».

Allo svolgimento delle operazioni potranno assistere i proprietari e i possessori dei fondi o persone di loro fiducia.

Contro il decreto è possibile presentare ricorso al Tar (entro 60 giorni) o al Capo dello Stato (entro 120 giorni).

Il progetto della Snam non è l’unico: ne esiste anche uno della Sgi, la Società gasdotti Italia. Entrambi puntano a mettere in connessione i vari depositi che saranno realizzati nell’isola.

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