La Nuova Sardegna

Oristano

Milis, piccola grande storia nei ricordi di Cicito Vacca

di Piero Marongiu
Milis, piccola grande storia nei ricordi di Cicito Vacca

In oltre 12mila documenti sono raccolti gli scritti autografi dello studioso Personalità della cultura sarda ne hanno ricordato la figura e il pensiero

18 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





MILIS. «Milis è per me tutto, perché a questo paese mi legano tanti ricordi della vita. Amo i miei concittadini e particolarmente quelli poveri. Il mio cuore gioisce quando un cittadino riesce, attraverso il lavoro onesto e il sacrificio, congiunti alla fede cristiana, ad affermarsi nel campo del bene e dell’onore». Con queste parole, scritte di suo pugno, si è aperta la giornata di studio dedicata a Cicito Vacca, illustre personaggio milese, che ha lasciato una fitta corrispondenza, definita dagli studiosi di «grande importanza storica». Un archivio composto da oltre 12mila documenti, che i figli Bruno, Sergio e Gianfranco pensano di donare al paese.

Per tracciare un ritratto di Cicito Vacca uomo, studioso, politico, religioso e militare, sono arrivate personalità importanti della politica e della cultura sarda come l’ex rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, Angelo Ammirati ex Direttore degli Archivi di Stato di Oristano e Sassari, Carlotta Cappelli creatrice dell’archivio informatizzato “Cicito Vacca”, Massimo Casagrande della Soprintendenza di Cagliari), Vittorio Lamieri esperto in servizi socio sanitari, Maria Antonietta Mongiu presidentessa regionale Lamas e il generale di corpo d’Armata Bruno Stano, comandante delle forze operative per il nord Italia.

Assente per motivi di salute, il figlio Gianfranco, generale dei paracadutisti in pensione, ma presente con un documento letto dal nipote Francesco, nel quale ha evidenziato uno spaccato della vita militare del padre. «Cicito Vacca – ha detto Angelo Ammirati – era un alieno. Il suo rigore morale, il senso del dovere, il bene verso i più poveri, lo rendevano un vero gigante: un uomo al servizio delle istituzioni, che ha sempre anteposto il bene comune agli interessi personali. Alla sua morte ai figli non ha lasciato beni patrimoniali, ma una grande eredità morale. Alla sua comunità, invece, ha lasciato un tesoro documentale che merita di essere tutelato e visitato».

«A Cicito Vacca si deve la realizzazione del piccolo cimitero di guerra, dove riposano le salme di ventidue militari italiani e sedici tedeschi. Tutti accomunati dalla stessa tragica sorte – ha detto il generale Stano –. Quando ha pensato di trovare uno spazio che ospitasse le salme, non ha certo guardato a quale esercito o nazione appartenessero ma, superando le umane debolezze, nella morte, ha considerato quei soldati, fratelli in Cristo».

Cicito Vacca, nella sua attività di Ispettore Onorario ai Monumenti per il circondario di Milis, è stato un punto di riferimento per l’intera Sardegna. Visibilmente commossi i figli Bruno, presidente della Fondazione Istituti Riuniti e Sergio, attuale sindaco del paese. All’evento erano presenti anche Eleonora e Consolata Boyl di Putifigari e l’avvocato Gianfelice Pilo.

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative