La Nuova Sardegna

BUSACHI. È iniziata con la realizzazione di una vistosa “ingessatura” la cura al gigante malato che domina il paese dai suoi 46 metri d'altezza. L'impalcatura che da alcune settimane imbriglia il campanile della parrocchia di Sant' Antonio da Padova è la prima manifestazione evidente che sono in corso i lavori di messa in sicurezza della struttura. Con l'intervento avviato dal Comune al culmine di un' affannosa ricerca dei fondi, poi ottenuti dalla Regione e dalla Cei, sarà definitivamente eliminato il rischio di crolli che nel 2014 aveva costretto l'amministrazione locale a interdire un'area del sagrato, estesa ulteriormente lo scorso anno in seguito alla caduta di altri frammenti di pietra. Il progetto di consolidamento della torre campanaria non è che una parte dell'intervento di manutenzione straordinaria ipotizzato dall'amministrazione busachese per l'edificio di culto. Idea temporaneamente accantonata per questioni economiche, dato che i 171mila euro stanziati dalla Regione, i 100mila concessi dalla Conferenza episcopale italiana e i 49mila del bilancio comunale consentono di coprire i costi per il restauro del campanile e, semmai, di realizzare qualche piccola opera in aggiuntiva. Nel frattempo l'ente locale continuerà a dare la caccia alle risorse che mancano per ristrutturare il prospetto principale, risanare le fondazioni della chiesa parrocchiale e i muri perimetrali. «Per farlo dobbiamo sperare nell' uscita di un nuovo bando – ha detto il sindaco Giovanni Orrù –. Ma intanto, se la Regione autorizzerà la spendita delle economie, useremo i 60mila euro del ribasso d'asta per ripristinare i muri in trachite della piazza e rifare il rivestimento in pietra della scalinata della chiesa». (mac)