La Nuova Sardegna

Oristano

Delogu allo sbando, denuncia di Cimo

Delogu allo sbando, denuncia di Cimo

Ghilarza, il sindacato dei medici: turni coperti da un professionista “deportato”

07 dicembre 2018
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GHILARZA. La denuncia sul depotenziamento dei servizi dell’ospedale Delogu, trova una nuova conferma nella segnalazione del Cimo, il sindacato dei medici ospedalieri, che punta l’indice su quella che viene definita «La scarsa attenzione dei vertici Aziendali nella gestione del personale e dei presidi Ospedalieri».

A suscitare la protesta è quanto accaduto la notte scorsa: per non interrompere il servizio al Delogu, la Direzione sanitaria della Assl di Oristano ha firmato un ordine di servizio rivolto a un medico del reparto Medicina dell’ospedale di Oristano che lo obbligava a svolgere il servizio notturno a Ghilarza. «Ci preme sottolineare alcuni aspetti non trascurabili della vicenda – rimarca Giampiero Sulis, della segreteria provinciale del Cimo –: anzitutto il collega, per quanto medico sicuramente preparato e capace, si è dovuto recare in una sede di lavoro che non conosce per effettuare in assoluta “solitudine”, dato che sarebbe stato l’unico medico presente nel presidio sanitario, 12 ore di lavoro notturno con un preavviso di poche ore e quando si trovava fuori servizio per recupero orario». Ma questa non è l’unica criticità: «Come se non bastasse ha dovuto prestare servizio oltre che nel reparto di Medicina anche, e in contemporanea, al Pronto soccorso, attività a lui sostanzialmente estranea, dato che presta servizio in reparto, e le cui dinamiche e le tempistiche sono spesso assai differenti rispetto al suo lavoro».

All’ospedale Delogu da tempo viene attuata la cosiddetta guardia notturna interdisciplinare: il medico in servizio (l’unico) durante la notte ruota tra il reparto di degenza (la Medicina) e il Pronto soccorso, cosa che il Cimo ha spesso criticato, sottolineando «i rischi che tale scelta comporta per i pazienti ubicati in piani differenti anche in rapporto, come detto, alla differente attività da svolgere tra il Pronto soccorso e il reparto». Una soluzione, denuncia il Cimo, utilizzata per coprire la cronica carenza di personale che si acutizza a dicembre, visto che il personale non riesce a coprire i turni di servizio.

«In sostanza invece che assumere personale si preferisce incrementare il rischio professionale dei colleghi a discapito della salute dei pazienti». In questo modo però, si scopre l’ospedale di Oristano, in sofferenza per l’inadeguatezza di organico sul quale il Cimo «richiama agli impegni il direttore generale della Assl Meloni». Ma sembra che nulla sia cambiato.(si.se.)

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