La Nuova Sardegna

Oristano

La Procura antidoping convoca quattro cavalieri

di Simonetta Selloni
La Procura antidoping convoca quattro cavalieri

Sartiglia, sono alcuni di quelli risultati positivi per lo scambio di identità all’esame del Dna

10 dicembre 2018
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ORISTANO. La convocazione è per mercoledì davanti alla Procura nazionale antidoping. Quattro dei sei cavalieri della Sartiglia che avrebbero eluso i controlli compiuti dalla Nado Italia, disposti dall’ex questore Giovanni Aliquò, dovranno rispondere davanti alla giustizia sportiva di violazioni nelle procedure antidoping. Si tratta dei fratelli Marco e Roberto Pau, di Gianluca Russo e Paolo Rosas. Tesserati Coni, come tutti i cavalieri che corrono alla stella, sono tra coloro per i quali l’esame incrociato del dna disposto dalla Procura della Repubblica di Oristano (che li accusa di scambio di identità) ha dato esito positivo. Nel dettaglio, stando ai risultati degli esami compiuti dai carabinieri del Ris di Cagliari, il dna nelle provette appartiene ai cavalieri Paolo Rosas che si sarebbe sostituito a Peppe Frau; Giuseppe Catapano che avrebbe preso il posto di Gianluca Russo; Marco Pau che si sarebbe sottoposto al tst al posto del fratello Roberto Pau. Non risultano convocati, almeno fino a ieri, Catapano e Frau. E nemmeno gli altri tre cavalieri che, indagati per le stesse ipotesi di reato, si sarebbero regolarmente sottoposti ai test senza incorrere nella positività. Si tratta di Daniele Ferrari – il campione di urine risulta corrispondente al suo Dna ed è negativo –, e i fratelli Marco e Francesco Serra: secondo la Procura, al posto del primo si sarebbe presentato il fratello, ma il test dice che così non è stato.

Tra i cavalieri convocati dal Coni, i due fratelli Pau e Paolo Rosas sono quelli che rischiano di più: sono infatti istruttori della Federazione italiana sport equestri. C’è da dire che l’appuntamento davanti alla Procura antidoping potrebbe essere rinviato: per quella data è già fissata un’udienza davanti al Gip del tribunale di Oristano, per l’inchiesta che coinvolge anche il vice presidente della Fondazione Sa Sartiglia, Marzio Schintu, e il presidente dell’Associazione cavalieri Francesco Castagna.

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