La Nuova Sardegna

Oristano

Abarossa, sequestrato vecchio chiosco

di Enrico Carta
Abarossa, sequestrato vecchio chiosco

Intervento della Capitaneria di porto sul litorale di Santa Giusta

14 novembre 2019
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SANTA GIUSTA. Era un chiosco abbandonato, da ieri è anche il corpo del reato. A mettere i sigilli a quel che rimane di un rudere che, sino a qualche anno fa, serviva bibite e gelati ai bagnanti della spiaggia di Abarossa è stata la Capitaneria di porto di Oristano, dando così esecutività a un provvedimento del giudice per le indagini preliminari che ha disposto il sequestro preventivo del vecchio immobile. A richiedere la misura è stata la procura della Repubblica che contesta ai proprietari del chiosco l’occupazione abusiva di suolo pubblico. Lo stabile e alcune opere mai smantellate ricadono infatti in un’area di proprietà del demanio marittimo per una superficie di circa 212 metri quadrati.

Da tempo il chiosco non era più in attività, motivo per cui non era stata più richiesta né rinnovata la concessione prevista per legge. Nonostante ciò, i proprietari, anche a causa di un contenzioso che dura da tempo, non si erano preoccupati di smantellare le opere regolarmente edificate nel momento in cui l’attività era in possesso della concessione e così ora si ritrovano con una grana giudiziaria da risolvere.

L’indagine, fatta più che altro di verifiche documentali, era stata avviata già da qualche mese dai militari della Capitaneria di porto che avevano come obiettivi quelli di verificare il regolare pagamento dei canoni demaniali da parte dei proprietari di strutture che ricadono in quegli ambiti territoriali, di verificare ancora il rispetto dei limiti delle superfici per cui le concessioni vengono rilasciate e il rispetto delle norme ambientali sia nazionali che regionali che tutelano il demanio marittimo e le zone ad alto pregio ambientale.

Una volta partita la denuncia, la procura ha richiesto il sequestro del vecchio chiosco che, nel frattempo, si era trasformato anche in una sorta di immondezzaio, visto che tantissimi incivili usavano quelle pareti per gettare i rifiuti.

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