La Nuova Sardegna

Oristano

L’ex capo dei vigili: «Accuse assurde»

L’ex capo dei vigili: «Accuse assurde»

Dettori al processo per turbativa d’asta: «Indagine piena d’errori e imprecisioni»

30 novembre 2019
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ORISTANO. «È un’indagine piena di errori, imprecisioni, considerazioni di fantasia non supportate da prove». È l’attacco finale alla procura, pronunciato in aula durante la lettura di spontanee dichiarazioni, dall’ex comandante della polizia locale Rinaldo Dettori, difeso dagli avvocati Gianfranco Siuni e Stefano Gabbrielli. Imputato assieme all’agente di commercio Roberto Malventi, difeso dagli avvocati Perla Sciretti e Alessio Mascia, per la questione dell’acquisto delle telecamere installate nel 2015 ai semafori all’incrocio tra via Cagliari e via Gennergentu e a Silì, parla per la prima volta. Non si era sottoposto a interrogatorio durante le indagini, non aveva rilasciato dichiarazioni nelle fasi procedurali successive. Stavolta però Rinaldo Dettori espone la sua ricostruzione dei fatti alla giudice monocratica Elisa Marras e parte spiegando come nacque l’idea di acquistare l’apparecchiatura e come si arrivò alla scelta di quanto proposto dalla ditta Project Automation e al pagamento di quasi 40mila euro. Per il pubblico ministero Andrea Chelo, che contesta la turbativa d’asta, l’acquisto fu concordato a tavolino ed effettuato attraverso il portale del Mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni. Così Rinaldo Dettori avrebbe reso un favore a Roberto Malventi, uno scambio legato secondo la procura alla manutenzione delle telecamere del sistema di videosorveglianza.

Questo avrebbe tagliato fuori altre ditte e minato il principio di libera concorrenza. Rinaldo Dettori ha però smentito, ricordando date e meccanismi della procedura, spiegando che l’acquisto fu conveniente per l’amministrazione che risparmiò alcune migliaia di euro per un’apparecchiatura che aveva caratteristiche migliori rispetto ad altre. Il confronto dei prezzi fatto dalla procura, poi, non considerava che il preventivo indicato dalla Project comprendeva anche il montaggio e altri lavori, fattori che lo rendevano migliore rispetto a quello di altre ditte. Ha infine ricordato che non erano previsti incentivi in busta paga per quel procedimento. Prima del rinvio al 20 aprile, c’è stata la testimonianza del segretario generale del Comune, Luigi Mele. (e.carta)

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