La Nuova Sardegna

Oristano

GHILARZA 

Il sindacato Fsiusae: «Ora tregua in attesa delle risposte dell’Assl»

di Maria Antonietta Cossu
Il sindacato Fsiusae: «Ora tregua in attesa delle risposte dell’Assl»

GHILARZA. La federazione sindacati indipendenti Fsiusae è al fianco di cittadini e amministratori nella vertenza sull’ospedale. Lo era l’altra sera durante la fiaccolata promossa dal comitato di...

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GHILARZA. La federazione sindacati indipendenti Fsiusae è al fianco di cittadini e amministratori nella vertenza sull’ospedale. Lo era l’altra sera durante la fiaccolata promossa dal comitato di salvaguardia del Delogu e promette di restarci finché non saranno trovate soluzioni ai problemi che da oltre due anni stanno minando il regolare funzionamento della struttura sanitaria. Una causa che l’organizzazione sindacale ha sposato in nome dei cittadini e degli stessi operatori sanitari che gravitano attorno al presidio del Guilcier, per i quali rivendica pari condizioni e dignità di chi si cura e lavora nei presidi dei grandi agglomerati urbani.

«I territori periferici sono una risorsa, non devono essere un peso. Chiediamo alla politica la giusta attenzione», è l’appello che la segretaria regionale della Fsiusae, Beatrice Mura, rivolge alle istituzioni. «Noi sindacati – prosegue –, abbiamo il dovere di sostenere i cittadini e la salute in primis, ma non ultimi i lavoratori, la nostra forza lavoro, il motore senza il quale l’azienda non potrebbe portare avanti la sua missione. «Nei prossimi giorni il fronte di lotta concederà una tregua per verificare se alle dichiarazioni d’intento della rappresentanza politica e dei vertici di Assl e Ats seguiranno i fatti. La settimana scorsa la direzione dell’azienda sanitaria oristanese aveva annunciato l’arrivo di due neo specializzati al reparto di Medicina, dove effettivamente hanno preso servizio giovedì. Un terzo medico è stato assunto per lavorare all’interno del punto di primo intervento, del quale è stata garantita la riapertura ma senza precise indicazioni temporali. La ripresa dell’attività d’emergenza è subordinata al ripristino delle condizioni di sicurezza e cioè alla disponibilità di un numero adeguato di medici che garantisca gli standard qualitativi minimi del servizio, condizione che dipende anche dall’esito della trattativa sindacale avviata per affidare alle guardie mediche la gestione dei codici bianchi e verdi.

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