La Nuova Sardegna

Oristano

Donna uccisa, marito a processo

di Enrico Carta
Donna uccisa, marito a processo

Rinviato a giudizio Giovanni Perria: è accusato di aver gettato in mare la moglie Brigitte Pazdernik

04 dicembre 2019
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NARBOLIA. La strada verso casa per ora resta lontana. Si avvicina invece a grandi passi quella per Cagliari, dove dal 23 gennaio, il 78enne Giovanni Perria sarà di fronte alla corte d’assise come imputato dell’omicidio di sua moglie Brigitte Pazdernik, morta nelle acque tra Is Arenas e Torre del pozzo una sera di ottobre dell’anno scorso. Annegata, disse la perizia necroscopica, ma per la procura a gettarla in mare quando le sue funzioni vitali sarebbero state ormai minime e quindi a decretarne la fine sarebbe stato proprio il marito. Infuriato per la confessione di un tradimento e per una paternità che era stata messa in dubbio da quella rivelazione, avrebbe per mesi maturato un odio profondo verso la moglie sino ad arrivare ad ucciderla.

Questo sostengono il procuratore Ezio Domenico Basso e il pubblico ministero Armando Mammone che ieri hanno ottenuto il rinvio a giudizio dell’imputato. La difesa, per quanto le procedure dell’udienza preliminare non siano certo quelle di un dibattimento, ha provato comunque a instillare qualche dubbio nella giudice Annie Cecile Pinello con la speranza che le indagini potessero magari essere riaperte per un’integrazione, ma non è servito. L’avvocato Antonello Spada ha fatto cenno alla perizia necroscopica che aveva escluso segni di lesioni sul cadavere e quindi cancellerebbe l’ipotesi di un’aggressione del marito verso la moglie. Il secondo punto toccato è poi legato ad alcune testimonianze, tra cui quelle dei figli che vivono in Germania e di un’amica intima della vittima a cui era stata prospettata la volontà di Brigitte Pazdernik di togliersi la vita.

Non un omicidio quindi, ma un suicidio. Tesi opposta a quella dell’accusa che invece si fa forte di altre testimonianze, come quella della vicina di casa che ha confermato di aver visto Giovanni Perria lasciare in auto la casa la sera dell’omicidio, fatto invece sempre smentito dall’imputato che però una serie di inesattezze le ha certamente dette agli inquirenti durante le indagini. Sono tutti aspetti che andranno esaminati e chiariti proprio col processo che quindi si sposterà a Cagliari. L’ultimo atto oristanese della vicenda è invece legato alla questione della misura cautelare. Giovanni Perria è sottoposto a misura di custodia cautelare in carcere dal gennaio scorso. La difesa ha chiesto l’attenuazione della misura, viste anche le condizioni di salute non più buone dell’imputato. Sono stati sollecitati i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Si aspetta la parola del giudice.

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