La Nuova Sardegna

Oristano

L’arte inizia da “Alfabeti” con un Biasi sconosciuto

di Michela Cuccu
L’arte inizia da “Alfabeti” con un Biasi sconosciuto

All’ex Isola il festival della CMA con i lavori di oltre venti aziende di artigianato e le matrici lignee dell’artista sassarese per la prima volta esposte al pubblico

13 dicembre 2019
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ORISTANO. È il fascino di una vecchia macchina da stampa modello Stella Heidelberg, di quelle a piombo che le nuove generazioni hanno visto in fotografia e che dopo quasi un secolo riprenderà a funzionare, che ispira la prima edizione di “Alfabeti: il Festival di arti applicate e performative”, che domani sarà inaugurato all’ex centro pilota Isola di via Cagliari. Arti inedite, “Biasi: il fascino del primitivo” e “Affiche-Pubblicitaria: etichette et alia” sono i titoli delle tre mostre allestite dalla Cooperativa dei maestri d’arte che ha la sua sede nella struttura regionale e che fino al 24 dicembre diverrà un contenitore di eventi, con anche un concerto e un convegno.

Non è un caso che “Alfabeti” sia inserito nel cartellone ufficiale della Regione degli eventi di grande interesse turistico. Si parte domani alle 19, quando, la vecchia stampatrice di ferro e ghisa, forgiata a mano, riprenderà a funzionare offrendo ai visitatori la possibilità di entrare in contatto con l’arte tipografica: assisteranno a un processo di stampa totalmente artigianale, immersi nelle tre esposizioni che meglio faranno comprendere la connessione fra arte tipografica e moderne tecnologie.

Sempre domani, alle 17, è in programma il convegno dal titolo “La storia del carattere: dalla tipografia alla grafica d’arte”. Quindi si potranno ammirare le tre mostre: la prima comprende i lavori di oltre venti aziende dell’artigianato artistico locale, opere inedite, realizzate a tema sulla “A” la prima lettera dell’alfabeto, interpretata nel carattere tipografico più classico. È grazie alla disponibilità di un collezionista di Sassari, che si potrà ammirare una mostra di arti grafiche di Giuseppe Biasi: matrici lignee e stampe, alcune per la prima volta esposte al pubblico, risultato di una ricerca che l’artista compì nel triennio 1927-1930. La particolarità dell’esposizione «è che il visitatore» avrà la possibilità di conoscere l’intero ciclo della realizzazione di una stampa artistica, a partire dalla matrice lignea fino alla scelta delle varianti cromatiche.

La terza mostra permette di comprendere come l’arte spesso si sia prestata alla pubblicità. In questo caso l’ha fatto la pittura. Per la prima volta un collezionista privato di Villamar esporrà una vasta rassegna di etichette e packaging d’epoca, disegnate e colorate a mano, prodotte nella penisola fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Sabato della prossima settimana, il festival ospiterà un concerto di campionature musicali e dub che, grazie a Frantziscu Medda alias “Arrogalla” e Roberto Migoni, metterà in connessione sonora macchine tipografiche e strumenti musicali.

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