La Nuova Sardegna

Oristano

Pista e assicurazione, la Sartiglia non ha pace

di Eleonora Caddeo
Pista e assicurazione, la Sartiglia non ha pace

I cavalieri, riuniti fino a tarda sera per fare il punto, contestano la Fondazione Oltre alla polizza è in discussione anche il no alla scelta di veterinari di fiducia

08 gennaio 2020
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ORISTANO. Polizza assicurativa sì o polizza no? È l’enigma che attanaglia da settimane, diventando negli ultimi giorni sempre più insistente, i cavalieri della Sartiglia, che a poco più di un mese dalla giostra, si trovano in una condizione di incertezza sull’effettiva attivazione della polizza assicurativa, strumento che gli consentirebbe una preparazione in completa tutela dell’incolumità propria e di altre persone. Non sembra però che le cose siano andate come promesso negli accordi, raggiunti più di un mese fa, tra l’associazione cavalieri e la Fondazione, organizzatrice della manifestazione. La vicenda fumosa dell’assicurazione comincia venti giorni fa, quando sarebbe arrivato al telefono dei soci dell’associazione cavalieri un messaggio in cui il presidente sconsigliava, se non addirittura vietava, l’utilizzo della pista di allenamento di Corte Baccas. Una decisione presa a tutela dei cavalieri stessi, in quanto ancora privi di una copertura assicurativa che, com’era stato definito dagli accordi tra associazione e Fondazione, doveva venire attivata due mesi prima dalla giostra, quindi entro il 23 dicembre. Venerdì scorso poi il presidente Nonnis ha impartito l’ordine di non utilizzare la pista, chiusa apposta con un lucchetto perché dell’assicurazione non c’era traccia; a distanza di qualche ora è arrivato un secondo messaggio dove invece si dava il contrordine e si rassicuravano i cavalieri sull’effettiva attivazione dell’assicurazione, con tanto di fax a testimonianza della pratica. In questa situazione di confusione, c’è chi ha voluto vederci chiaro, chiedendo il contratto di assicurazione o quantomeno il bonifico del pagamento, documenti che, a oggi, non sarebbero stati forniti dalla Fondazione ai cavalieri. Gli accordi tra associazione e amministrazione comunale, oltre che alla polizza e a un aumento del rimborso spese, riguardavano anche la sistemazione della pista di Corte Baccas per gli allenamenti. Sistemazione avvenuta solo parzialmente: se infatti è stato siustemato il tratto rettilineo per il galoppo, l’anello per gli allenamenti al trotto è chiuso con una recinzione e ciò obbliga i cavalieri a un ritorno al passato ossia a optare per le strade della periferia.

I problemi però non si limitano a ciò. Intanto è tornata in ballo l’ipotesi di un sorteggio per le posizioni nel corteo in luogo delle selezioni, poi c’è una contestazione sulla questione delle visite veterinarie per i cavalli. Non piace ai sartiglianti l’obbligo di doversi rivolgere a un’équipe di veterinari nominata dalla Fondazione: chiedono invece di poter effettuare le visite col proprio veterinario di fiducia.

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