La Nuova Sardegna

Oristano

L’alba della Sartiglia illuminata dai ceri

di Eleonora Caddeo
L’alba della Sartiglia illuminata dai ceri

Oggi si celebra la Candelora: dopo le messe e la benedizione l’investitura ufficiale dei due Componidori della corsa

02 febbraio 2020
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ORISTANO. Quasi tutta la città sarà ancora assopita, quando le primi luci dell’alba di stamane, giorno di Candelora e di annunciazione, avranno dato il buongiorno e l’avvio, tra riti religiosi e rituali di festeggiamenti certamente più profani, a una nuova edizione di Sartiglia. Secondo quanto è narrato nei libri di religione cristiana nella giornata odierna avveniva la presentazione di Gesù al Tempio. Ripercorrendo invece un’altra storia, certamente non religiosa, ma effettivamente ammantata di un’aura carica di emozioni quasi sacre per gli oristanesi e gli appassionati della Sartiglia, in città oggi è tempo di presentazioni. Sono quella di Ignazio Lombardi e Cristian Matzutzi, due re senza scettro né corona, bensì componidori desiganti dai rispettivi gremi, San Giovanni e San Giuseppe, che i prossimi 23 e 25 febbraio saranno sovrani indiscussi di Oristano per un giorno.

Il rituale della giornata di festeggiamenti inizia alle prime luci del mattino. Il primo appuntamento è alle 7.30 alla chiesetta di San Giovanni dei Fiori, dove il gremio dei Contadini insieme agli ex componidori, agli amici e ai fedeli parteciperà alla messa di benedizione dei ceri. Ignazio Lombardi, componidori scelto da s’oberaju majori Gianni Dessì, seguendo l’antico rituale del gremio, non parteciperà alla funzione. Sempre che riesca a dormire non facendosi travolgere dalle emozioni, si sveglierà con più calma e attenderà i compagni di pariglia, Corrado Massidda, segundu cumponi e già componidori di San Giovanni nel 2015, e Fabrizio Manca, terzu cumponi, per salire a cavallo. Una passeggiata di rito, utile a scaricare la tensione. «L’abbiamo fatto anche l’anno in cui il mio compagno Corrado Massidda fu nominato componidori – racconta Ignazio Lombardi, che introno alle 12.30 riceverà il cero dal presidente del gremio dei Contadini, Gianni Dessì –. Sarà un modo per scaricare la tensione e mi aiuterà a non pensare a cosa accadrà di lì a poco. Le emozioni che sinora sono state un po’ mascherate dai preparativi, arriveranno forti».

Tradizione vuole che il capocorsa designato aspetti in casa l’arrivo del gremio e così sarà in via Bosa, strada che si affaccia su piazza Mariano, colorata dalle decorazioni bianche e rosse del gremio. Alle 12.30, annunciata dal suono dei tamburi e dallo squillare delle trobe, la compagine di San Giovanni consegnerà i ceri benedetti alla pariglia.

Stesso spartito, ma orari e protagonisti diversi, per la cerimonia del gremio del Falegnami. Si inizia alle 8, in Cattedrale, nella cappella dedicata al patrono San Giuseppe, dove gli artieri del legno, guidati dal presidente Carlo Pisano, prenderanno parte alla messa di benedizione dei ceri. In questo caso, il rituale vuole che tra i banchi della chiesa ci sia anche il capocorsa designato, Cristian Matzutzi, con i compagni di pariglia Andrea Cinus, segundu cumponi, e Graziano Pala, terzu cumponi.

Dopo la funzione religiosa, la pariglia di San Giuseppe attenderà l’arrivo dei ceri benedetti, previsto per le 12, nell’abitazione di viale Indipendenza, a due passi da piazza Sacro Cuore. Uno striscione dai colori rosa e celeste del gremio colora a festa già da ieri pomeriggio la palazzina dove Cristian Matzutzi attenderà la sua nomina. «Ora sono tranquillo, ma so che l’emozione arriverà forte – spiega il componidori di San Giuseppe –. Cerco di non pensare al momento in cui vedrò il presidente entrare in casa, perché voglio godermi l’emozione del momento».

Sarà forte anche quella del più giovane di tutti. Il componidoreddu della Sartigliedda, il 14enne Filippo Corona. La Pro Loco l’ha scelto per guidare la giostra dei piccoli che si disputa il lunedì di carnevale. Il cero benedetto gli sarà consegnato dal presidente Gianni Ledda alle 10.30 nella casa di via Scirocco, atto successivo alla messa che don Gianfranco Murru celebrerà nella chiesa di Sant’Efisio con la benedizione dei ceri. Questo è il programma, tutto il resto lo racconteranno sorrisi, parole, lacrime di emozione. Lo racconterà come sempre la Sartiglia.

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