La Nuova Sardegna

Oristano

Via Baracca, il passaggio a livello non riaprirà mai più

Via Baracca, il passaggio a livello non riaprirà mai più

ORISTANO. «Il passaggio a livello di via Baracca era talmente pericoloso che non potrà mai più essere riaperto. Soprattutto, non è mai stato un attraversamento pedonale. Servono azioni alternative e...

20 febbraio 2020
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ORISTANO. «Il passaggio a livello di via Baracca era talmente pericoloso che non potrà mai più essere riaperto. Soprattutto, non è mai stato un attraversamento pedonale. Servono azioni alternative e noi abbiamo già un progetto». Le parole del sindaco, Andrea Lutzu, hanno avuto l’effetto di una doccia fredda per il comitato degli abitanti di quella porzione di città rimasti isolati da quando, in vista del polo intermodale, è stato soppresso il passaggio a livello, obbligando veicoli e pedoni a percorrere tragitti alternativi più lunghi per raggiungere il centro. Gli abitanti di via Baracca e dintorni, ieri mattina sono stati ricevuti dal sindaco, con mezza giunta, il capo dell’area tecnica, il segretario comunale e il comandante della Polizia locale in un incontro sollecitato dai cittadini ed al quale hanno partecipato Adiconsum e CittadinanzAttiva. L’amministrazione si è impegnata a realizzare un marciapiedi largo due metri che costeggi la via fino alla Madonnina, in maniera da consentire ai pedoni di camminare in sicurezza. Sulla strada che collega la città a Fenosu, saranno messi posizionati dei marciapiedi rialzati con segnaletica anche per quel che riguarda la presenza del passaggio di pedoni. tutto ciò in attesa del nuovo sottopassaggio ferroviario che sarà anche ciclopedonabile e che dovrebe essere ultimato entro giugno. Il Comune ha chiesto all’Arst di istituire una fermata degli autobus in via Baracca. Gli abitanti, della zona avrebbero preferito continuare ad attraversare, almeno a piedi, quel passaggio: «Non è mai successo un incidente, ora invece che è stato chiuso, i ragazzi che frequentano palestre e discoteca di via Ghilarza, attraversano con grossi rischi anche perché non c’è più la segnalazione luminosa», ha spiegato Martina Piras, rappresentante del comitato. La risposta del sindaco: «Quell’attraversamento è illegale, non posso aprirlo». La rivoluzione del traffico ha fatto una prima vittima: «Il lavoro della mia azienda è crollato», ha detto il titolare dell’azienda che gestisce la mensa dei ferrovieri «sarò costretto a licenziare». (m.c.)

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