La Nuova Sardegna

PAULILATINO. Nei prossimi mesi il cavalcavia al chilometro 118 della Carlo Felice sarà sottoposto a un intervento di manutenzione straordinaria. L'Anas ha già provveduto a mettere in sicurezza il manufatto, deteriorato in più punti a causa dell'azione erosiva dell'acqua, e ora sta mettendo in cantiere un progetto di risanamento conservativo per eliminare alla radice le cause dell'usura dei copriferro. Appena un mese fa si era verificata la caduta di alcuni calcinacci dal cornicione dell'infrastruttura che si trova sopra la provinciale Paulilatino-Milis. Il Comune del Guilcier aveva segnalato il problema all'azienda di manutenzione delle strade, che nei giorni scorsi ha confermato di aver neutralizzato ogni rischio per l'incolumità pubblica. «Il viadotto è stato posto in sicurezza mediante l'eliminazione delle parti di copriferro ammalorate e a rischio caduta ed entro l'anno sarà eseguito un intervento di risanamento conservativo», hanno fatto sapere dall'ufficio Comunicazione e relazioni esterne dell'ente. Il concessionario del servizio, ha escluso la presenza di criticità sul cavalcavia che ricade nel territorio di Bauladu, in corrispondenza del chilometro 108 della statale 131. Il gestore assicura che la sorveglianza degli attraversamenti stradali è massima «Anas gestisce un patrimonio di oltre 14.500 opere d’ arte, tra ponti e viadotti, svolgendo su ciascuna di esse ispezioni trimestrali. Ogni manufatto è oggetto di controlli quattro volte all’anno e ciò senza contare l’attività quotidiana dei tecnici dell'azienda che, su strade, ponti e viadotti lavorano giorno per giorno. Dall’esame degli esiti delle ispezioni trimestrali i tecnici traggono le informazioni di base sullo stato di ogni opera d’arte, evidenziano eventuali criticità e pianificano le fasi successive dell’attività ispettiva». Secondo il rapporto dell'azienda, nel 2019 sono state effettuate più di 51.000 ispezioni trimestrali su oltre 14.500 attraversamenti e 2.000 ispezioni approfondite. «Un numero enorme che testimonia l’impegno e l’attenzione sul fronte della sorveglianza», ha evidenziato Anas.

Maria Antonietta Cossu