La Nuova Sardegna

Oristano

Pedinava e intimidiva l’ex moglie

di Valentina Atzeni
Pedinava e intimidiva l’ex moglie

L’ammonimento dopo i maltrattamenti non ha fermato un 53 enne: denunciato anche per stalking

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ORISTANO. Al 113 arriva una chiamata. La voce è quella di una ragazzina e sta segnalando alla polizia che il padre è sotto casa. Dovrebbe essere una cosa normale, invece no. Non lo è perché chi chiama, e con lei la madre e i due fratelli, ha paura proprio perché il padre è lì davanti, poco distante dalla porta. L’ammonimento del questore che conteneva il divieto di avvicinarsi alla casa in cui vivono la moglie e i figli non è stato quindi sufficiente e così è scattata la misura cautelare con il divieto di dimora nel Comune di Oristano e quello conseguente di divieto di avvicinamento ai luoghi in cui la moglie svolge le proprie attività quotidiane.

Sapeva di avere sulle spalle una denuncia per maltrattamenti in famiglia e un procedimento che a breve lo porterà in tribunale, ma il 53enne non si è voluto fermare e così, dopo che qualche mese fa era stato allontanato dall’abitazione di famiglia, ha continuato a perseguitare la moglie. Non avendo avuto contatti ravvicinati con lei negli ultimi tempi, non ha più avuto la possibilità di usarle violenza come aveva fatto in passato. La quotidianità dentro le mura domestiche era fatta di insulti, minacce di morte, calci, spinte, schiaffi e tirate di capelli. La moglie era anche il bersaglio da centrare durante il lancio di oggetti della cucina davanti agli occhi inorriditi dei tre figli minorenni della coppia.

La denuncia e il conseguente ammonimento del questore Giusi Stellino avevano fermato la spirale di violenza fisica, ma al 53enne non è bastato. Ha cominciato a pedinare la moglie, a inviarle messaggi che avevano come unico obiettivo quello di intimidire la moglie. Ha iniziato anche ad appostarsi davanti alla casa in cui avevano vissuto assieme. È successo diverse volte, l’ultima pochi giorni fa ed è stato nel momento in cui la figlia ha fatto la chiamata al 113. Quando gli agenti sono arrivati era già andato via, ma due giorni fa è arrivato il provvedimento del giudice che ha accolto la richiesta del pubblico ministero e imposto al 53enne, ora denunciato anche per stalking, il divieto di dimora nel Comune di Oristano.

È l’ennesimo segnale che casa non sempre fa rima con calore e sicurezza. Lo sanno bene le operatrici della cooperativa Prospettiva Donna, che dal 2015 gestisce il Centro Antiviolenza Donna Eleonora e che, in questo particolare momento, riscontrano una decisa diminuzione delle richieste d’aiuto. La causa è semplice: «La stretta e prolungata convivenza con il proprio aggressore, riduce la possibilità di avere contatti esterni – affermano – amplificando, d’altro canto, la difficoltà del Centro a mettersi in contatto con chi ne ha necessità, perché questo potrebbe metterle ulteriormente a rischio in presenza del partner».

Le attività di consulenza e sostegno proseguono comunque nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione adottate dal governo e dall’amministrazione comunale. «Non possiamo stare a casa, operiamo per le nostre tutelate, ma siamo molto preoccupate per chi è a casa e non ha modo di contattarci – spiegano le operatrici –. Questo periodo sarà durissimo e non solo per l’emergenza sanitaria». L’appello è dunque ai cittadini, perché si facciano osservatori attenti: «Vi chiediamo una maggiore sensibilità e attenzione a tutti gli eventuali segnali di violenza. Parenti, amici, vicini. Chiunque, come singolo, percependo una situazione di pericolo per una donna ed eventuali figli minori, non deve esitare a contattare per primo le forze dell’ordine».

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