La Nuova Sardegna

Oristano

Alla maggioranza non piace lo streaming

di Davide Pinna
Alla maggioranza non piace lo streaming

Quattro consiglieri dicono no alla seduta a distanza del consiglio comunale È una risposta al sindaco che aveva sollecitato l’approvazione del bilancio

19 aprile 2020
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ORISTANO. Ogni giro di valzer che si rispetti termina sempre con le coppie che riprendono posto al loro punto di partenza. E così, alla fine, è stato anche per il balletto dei numeri in consiglio comunale, con la maggioranza che non solo non si è rafforzata, ma ora mostra qualche falla sul tema del Bilancio 2020. Perplessità sulla proposta di una discussione rapida e telematica erano già arrivate dai consiglieri di centro sinistra, ma ora se ne aggiungono altre, più vicine all’amministrazione.

La crisi sotterranea durata mesi che ha portato all’ingresso in maggioranza di Fratelli d’Italia e alla fuoriuscita del Partito sardo d’azione, non ha cambiato gli equilibri meramente numerici. Nessun rafforzamento per la maggioranza di centro destra, che anzi oggi deve fare i conti con l’opposizione interna dell’ex Riformatori, Mauro Licandro, consigliere indipendente che non ha più alcun riferimento politico in giunta e che quindi è diventato un libero battitore.

«Confermo il mio dissenso per l’utilizzo di strumenti alternativi alla presenza fisica in aula per discutere argomenti propri dell’organo consiliare» spiega Licandro, riferendosi alla comunicazione arrivata dal presidente dell’assemblea cittadina, il suo ex compagno di partito Antonio Franceschi, ora transitato all’Udc. Franceschi aveva invitato i consiglieri a installare sui propri dispositivi elettronici un programma per lo svolgimento del Consiglio in remoto e procedere così, come richiesto direttamente dal sindaco Lutzu, a un’approvazione rapida del bilancio. «È lesivo e fuorviante rispetto al nostro mandato – afferma Licandro – discutere in remoto argomenti di primaria importanza per l’operato amministrativo di questa città. È essenziale che i consiglieri possano partecipare nella piena libertà di espressione e che i cittadini possano assistere alla seduta».

Poi attacca anche sul piano politico, rispondendo indirettamente al sindaco che, in una lettera inviata ai consiglieri, aveva manifestato l’esigenza di un iter rapido di approvazione per il bilancio: «Non c’è alcuna urgenza di procedere alla discussione, l’unica emergenza è quella sanitaria».

Sembra inoltre sempre più irreparabile la frattura col Psd’Az. «Siamo pronti a discutere il bilancio – spiega il sardista Gigi Mureddu –, ma questo vuol dire che una discussione ci deve essere. E lo strumento telematico non ci è molto congeniale, le distanze si possono mantenere anche in aula». Al momento, escludendo dal computo Licandro, la maggioranza può contare su 14 consiglieri, sindaco compreso, esattamente come all’inizio delle tensioni interne. Numeri che garantiscono appena due voti di vantaggio. Qualche certezza in più su date e modalità della seduta potrebbe arrivare domani, quando potrebbe riunirsi la conerenza dei capigruppo.

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