Spogliarello e insulti: il Consiglio è meglio di un cinepanettone
di Enrico Carta e Davide Pinna
Caos in streaming: revisore dei conti si cambia gli abiti La consigliera Cabras urla «puttana». Obinu: «Diceva a me»
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ORISTANO. Spogliarello in diretta, parolacce, volgarità a ripetizione, sbadigli, frasi (forse) sessiste, sigle di telegiornali in sottofondo, commenti sugli operai che stanno piazzando la fibra in vari quartieri della città. Proprio come in un cinepanettone. Per i cultori del genere le risate sarebbero state assicurate. Il copione poi ricalcava sul serio le migliori o peggiori – dipende dai punti di vista – performance dei fratelli Vanzina. C’era proprio tutto nelle quasi otto ore di recita inconsapevole dei consiglieri comunali che da casa o in aula – questi ultimi, tutti dell’opposizione, erano pochi – hanno partecipato alla seduta in streaming dell’assemblea civica. Da remoto, si dice così, e non per approvare una mozioncina sulla potatura degli alberi, ma il bilancio di previsione dell’anno in corso ovvero il momento in cui l’amministrazione decide come impegnare svariati milioni sulle cui gambe corre il futuro della città.
Dopo l’animata settimana che ha preceduto la seduta, con il continuo botta e risposta tra l’opposizione che voleva la convocazione del Consiglio in aula e la maggioranza che invece ha sostenuto e portato avanti sino all’ultimo la linea della riunione via internet, gli oristanesi si sono potuti mettere comodi sul divano in mancanza di qualche spettacolo migliore offerto dai programmi televisivi. E di divani, sedie, scrivanie, librerie, foto di famiglia e momenti di intimità se ne sono visti parecchi durante le ben otto ore di diretta. Il caso che è finito addirittura sui media nazionali è quello di uno dei revisori dei conti. Carmine Mannea, non accorgendosi di avere la telecamera del proprio computer puntata su a sé, dopo quasi tre ore di seduta, ha deciso di mettersi comodo. Via pantaloni e polo, via anche i calzini e cambio di abiti, magari quelli giusti per passare la serata in tranquillità. Era inquadrato sino alla cintola, ma si è intuito perfettamente che fosse in opera un cambio d’abbigliamento anche più in basso del busto. Del resto era a casa, anche se partecipava alla riunione della massima istituzione cittadina. Ieri, si è scusato per il gesto involontario e imbarazzante, spiegando di essere stato colto da stanchezza e di non essersi accorto di essere in diretta mondiale su un canale internet visibile dall’Artico all’Antartide.
Una gaffe certo non voluta, ma non l’unica. Era in nutrita compagnia. Durante il dibattito si potevano sentire in sottofondo sigle di tg e trasmissioni tv, frasi come «Ce l’ha mamma l’elenco» (della spesa per casa?) o «Devono essere stati gli operai della fibra, adesso il mio palazzo è a posto» (per cosa?) e poi c’è stato anche un florilegio di parole poco carine come uno «Svegliatevi, cavolo (non proprio cavolo)» pronunciato dal consigliere Andrea Muru (Fortza Paris) che ha regalato il bis rivolgendosi a Francesco Federico (indipendente di centro sinistra) con bel: «Hai rotto il mazzo». Più o meno così. La più bersagliata è stata Maria Obinu (Pd) che si è beccata della «pallosa» dalla consigliera Giulia Solinas (Fortza Paris) e ha sentito provenire dal profondo della stanza da cui era collegata Veronica Cabras (Riformatori) la parola «puttana» seguita da un «ho risposto tre volte». Veronica Cabras sostiene che mancasse il «porca» e che quindi ce l’avesse con l’audio del sistema usato per lo streaming. Maria Obinu ha gradito assai poco. Per nulla.
Dopo l’animata settimana che ha preceduto la seduta, con il continuo botta e risposta tra l’opposizione che voleva la convocazione del Consiglio in aula e la maggioranza che invece ha sostenuto e portato avanti sino all’ultimo la linea della riunione via internet, gli oristanesi si sono potuti mettere comodi sul divano in mancanza di qualche spettacolo migliore offerto dai programmi televisivi. E di divani, sedie, scrivanie, librerie, foto di famiglia e momenti di intimità se ne sono visti parecchi durante le ben otto ore di diretta. Il caso che è finito addirittura sui media nazionali è quello di uno dei revisori dei conti. Carmine Mannea, non accorgendosi di avere la telecamera del proprio computer puntata su a sé, dopo quasi tre ore di seduta, ha deciso di mettersi comodo. Via pantaloni e polo, via anche i calzini e cambio di abiti, magari quelli giusti per passare la serata in tranquillità. Era inquadrato sino alla cintola, ma si è intuito perfettamente che fosse in opera un cambio d’abbigliamento anche più in basso del busto. Del resto era a casa, anche se partecipava alla riunione della massima istituzione cittadina. Ieri, si è scusato per il gesto involontario e imbarazzante, spiegando di essere stato colto da stanchezza e di non essersi accorto di essere in diretta mondiale su un canale internet visibile dall’Artico all’Antartide.
Una gaffe certo non voluta, ma non l’unica. Era in nutrita compagnia. Durante il dibattito si potevano sentire in sottofondo sigle di tg e trasmissioni tv, frasi come «Ce l’ha mamma l’elenco» (della spesa per casa?) o «Devono essere stati gli operai della fibra, adesso il mio palazzo è a posto» (per cosa?) e poi c’è stato anche un florilegio di parole poco carine come uno «Svegliatevi, cavolo (non proprio cavolo)» pronunciato dal consigliere Andrea Muru (Fortza Paris) che ha regalato il bis rivolgendosi a Francesco Federico (indipendente di centro sinistra) con bel: «Hai rotto il mazzo». Più o meno così. La più bersagliata è stata Maria Obinu (Pd) che si è beccata della «pallosa» dalla consigliera Giulia Solinas (Fortza Paris) e ha sentito provenire dal profondo della stanza da cui era collegata Veronica Cabras (Riformatori) la parola «puttana» seguita da un «ho risposto tre volte». Veronica Cabras sostiene che mancasse il «porca» e che quindi ce l’avesse con l’audio del sistema usato per lo streaming. Maria Obinu ha gradito assai poco. Per nulla.