La Nuova Sardegna

Oristano

«Isola pedonale, niente pass per i residenti»

di Davide Pinna
«Isola pedonale, niente pass per i residenti»

L’assessora: auto vietate nei week end di chiusura. Via i tavolini da un ristorante del centro

27 maggio 2020
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ORISTANO. «Stiamo lavorando sull'ipotesi di partire nel primo fine settimana del mese, dal 5 al 7 giugno» spiega Maria Bonaria Zedda, assessora alle Attività produttive, in riferimento alla pedonalizzazione del centro storico. Le questioni tecniche, infatti, sono al vaglio degli uffici, destinatari di una delibera di indirizzi emanata dalla giunta lo scorso 22 maggio, in cui la data del 5 giugno veniva indicata come quella del semaforo verde. Alcune cose però sono già sicure: la chiusura avverrà tra le 20 e le 2 del mattino, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica e andrà avanti probabilmente per tutta l'estate.

Dovranno rassegnarsi i residenti del centro storico che nei giorni scorsi avevano chiesto l’attivazione di un pass. «Il parcheggio nel centro durante gli orari di chiusura non sarà consentito – afferma l'assessora –. Stiamo lavorando su una pianta di aree parcheggio per i residenti, e probabilmente saranno concesse delle deroghe relative al transito, con particolare attenzione a chi ha necessità legate a motivi di salute, ma non solo».

L’argomento interessa anche una trentina di fattorini di che fanno attività di consegna a domicilio del cibo – quasi tutti usano l’auto e non la bici – che, non potendo più accedere in auto al centro storico, temono ripercussioni negative sui propri guadagni: «Valuteremo anche questo aspetto, potrebbero essere previste delle deroghe legate a queste attività, gestite dagli addetti alla vigilanza dei punti di accesso al centro storico. Il nostro obiettivo è favorire la ripresa dopo tre mesi di chiusura. Non vogliamo creare problemi ad alcuno, ma nei primi periodi potrebbero esserci delle difficoltà. Dovremo garantire la sorveglianza degli accessi, sistemare la segnaletica e posizionare e rimuovere le transenne: tutto questo comporta un costo per il Comune».

L’ampliamento del suolo pubblico concesso ai locali, in ogni caso, non dovrebbe trasformare il centro storico in una giungla. «Gli esercenti dovranno presentare la loro richiesta all’ufficio competente che valuterà i requisiti e le condizioni e concederà gli spazi secondo le regole, ampliando la superficie già a disposizione e concedendone di nuova a chi non l’aveva».

Mentre ci si prepara alla nuova fase, alcuni locali devono invece smantellare il proprio dehors. È il caso del ristorante di pesce Aeden, in Piazza Roma: l’Ufficio tecnico ha ritirato l’autorizzazione edilizia e imposto di smontare la struttura perché, stando alla determina, al momento della richiesta, il locale era privo della licenza per l’occupazione del suolo pubblico.

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