La Nuova Sardegna

Oristano

Dromos riparte con il “made in Italy”

di Piero Marongiu
Dromos riparte con il “made in Italy”

Addio a Fabi, Mika e Mamma Blues. Niente artisti stranieri, ma il festival si farà. Gli organizzatori: «Vi sorprenderemo»

06 giugno 2020
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ORISTANO. C’è ancora luce all’orizzonte. La 22ª edizione di Dromos Festival si farà. Ci saranno tante regole in più da rispettare e tante limitazioni, ma l’estate che arriva porterà con sé anche la buona notizia che il mondo degli spettacoli non si ferma e diventa quasi il vessilo di un ritorno alla normalità. In questi giorni le riunioni, gli incontri in videoconferenza e i contatti telefonici tra il direttore artistico Salvatore Corona, le varie istituzioni e sponsor, si susseguono a ritmo serrato e già la prossima settimana, probabilmente, verranno resi noti il programma e il tema dell’edizione 2020.

Anche se l’emergenza sanitaria ha costretto a depennare i grandi nomi dal cartellone, le proposte saranno tutte all’altezza della tradizione di Dromos. Non ci saranno i concerti di Nicolò Fabi e Mika, entrambi rimandati al prossimo anno, ma gli artisti più noti e amati del panorama sardo saranno tutti lì. «Le regole impongono, giustamente, di mettere in atto ogni possibile accorgimento necessario a prevenire il contagio del virus, e noi in tal senso ci stiamo muovendo – sottolinea Corona –. Stiamo organizzando con la massima cura l’evento, perché ogni momento si svolga nel rispetto della sicurezza del pubblico, degli artisti e di quanti saranno impegnati durante le serate. Dromos, grazie alla sua formula, che prevede il coinvolgimento del territorio, non modificherà la sua natura. Tuttavia, dovrà tenere conto di una serie di aspetti pratici legati alla presenza del pubblico e alla promozione delle località che ospiteranno gli eventi».

La macchina del festival, anche se ben oliata e collaudata, è molto complessa. Per essere messa a punto in tutte le sue parti, necessita di un’attenta verifica. La formula del decentramento degli spettacoli che, come sempre, dovrebbero prendere il via alla fine di luglio e proseguire per tutta la prima decade di agosto, se nel passato ha privilegiato e promosso alcune delle località più suggestive della provincia in questa edizione potrebbe subire qualche modifica dovuta alla capacità degli spazi disponibili e alle garanzie richieste dalla sicurezza. Un aspetto, quest’ultimo, legato al numero degli spettatori che possono accedere ai concerti rispettando il distanziamento fisco e alla vendita dei prodotti enogastronomici dei luoghi in cui si svolgono gli eventi.

«Dromos, oltre a essere un veicolo di diffusione della cultura a tutto tondo, è anche promozione dei territori, dei quali, insieme alla bellezza, racconta anche la peculiarità e la bontà dei loro prodotti – evidenzia Corona –. Se questo non si può fare perché le norme vietano la preparazione e la vendita di quei prodotti, anche il discorso promozionale inevitabilmente decade». Sarà difficile, quindi, confermare gli spettacoli proposti da Mamma Blues, la tre giorni ospitata nella suggestiva cornice di Nureci.

«Dromos è un festival di livello internazionale, che quindi ospita molti artisti provenienti anche da paesi stranieri, persino da oltre Oceano – conclude Corona –. Le restrizioni, per il momento, non consentono ancora la libera circolazione tra l’Italia e alcune altre nazioni. Questa incertezza, pertanto, impedisce di mettere a punto per tempo tutti gli aspetti legati agli spostamenti degli artisti. Posso però garantire che anche quest’anno ogni concerto e ogni evento collaterale al festival saranno di alto livello. Ancora qualche giorno di pazienza, necessario per chiudere il programma, e saprete tutto».

Di certo gran parte degli eventi saranno ospitati tra Oristano, Cabras e Riola Sardo, luoghi nei quali gli spazi non mancano di certo. Il tema della passata edizione di Dromos, era Casta Diva: la luna ammirata dagli innamorati, cantata dai poeti e sogno irraggiungibile fino allo sbarco dell’uomo sul suo suolo. Ma che, con la sua faccia sconosciuta, rappresenta anche il lato oscuro presente in ogni uomo. Quello di quest’anno potrebbe essere legato alla “tentazione”: una categoria umana che ben rappresenta il limite che ogni individuo vorrebbe esplorare per poterlo superare e andare oltre.

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