La Nuova Sardegna

Oristano

Impianto scarti animali Arcidano tenta il colpaccio

Impianto scarti animali Arcidano tenta il colpaccio

Il consiglio comunale vota una delibera che apre alla Bs Green «Pronti a concedere 14 lotti di zona Pip, in cambio vogliamo assunzioni locali»

10 settembre 2020
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TERRALBA. Terralba addio, canta nel settembre 2020 la BS Green, società cagliaritana che ha deciso di spostare il progetto per la realizzazione dell'impianto di smaltimento scarti animali nel vicino comune di San Nicolò d'Arcidano. L'amore, con gli imprenditori insediati nella zona di Terralba, non era mai scoppiato: quasi tutti, anche i pesi massimi dell'agroalimentare del territorio, si erano detti contrari e nelle ultime settimane c'erano stati anche scambi di lettere fra gli studi legali e così anche l'iniziale favore del sindaco Sandro Pili si era progressivamente trasformato in freddezza. Ad Arcidano invece le braccia sono aperte: «Il progetto prevede tutte le garanzie sull'assenza di pericoli di diffusione di cattivi odori. Inoltre, ad ulteriore tutela, il paese non si trova sottovento rispetto alla zona P.I.P., che peraltro è a quattro chilometri di distanza» spiega il sindaco e consigliere regionale Emanuele Cera. Gli accordi fra il comune di San Nicolò è la BS Green prevedono la cessione di all'azienda di 14 lotti della zona artigianale, per un'area complessiva di circa 1,9 ettari, a fronte di un corrispettivo monetario pari a 96 mila euro e sono stati approvati anche da una votazione del Consiglio comunale. Fra le ragioni che motivano il sostegno politico di Cera e della sua maggioranza, ci sono i 14 posti di lavoro che avrebbe l'impianto una volta arrivato a pieno regime. La questione, come sempre si muove su due piani: quello politico e quello amministrativo. «Come parte politica – spiega Cera – non possiamo dire sì o no: la concessione dei lotti della zona artigianale arriva in base a un regolamento amministrativo, mentre le valutazioni ambientali e sanitarie sul progetto vengono effettuate dalla Regione e dagli altri enti competenti. Abbiamo però voluto dare un segnale approvando la delibera in Consiglio, perché lo riteniamo un progetto valido, di importanza regionale, e ben inserito nel contesto territoriale». Qualcuno potrebbe far notare che se Terralba si è opposto al progetto, non ha senso accettarlo ad Arcidano: «La zona P.I.P. di Terralba è caratterizzata dal settore agroalimentare, quindi è normale che per questioni di immagine immagino, più che per remoti rischi legati all'inquinamento, il progetto non sia stato gradito da tutti. Ma ad Arcidano non c'è questo problema. L'azienda era comunque intenzionata a realizzare lo stabilimento in questo territorio, immagino per la vicinanza di Arborea, e Arcidano può ospitarlo». Il progetto dovrebbe corrispondere in tutto e per tutto a quello presentato per Terralba. Si tratta di uno stabilimento che, attraverso il trattamento degli scarti di allevamento non classificati come rifiuti punta alla produzione di biogas. Davide Pinna

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