La Nuova Sardegna

Oristano

Scorie nucleari, i comuni si mobilitano

Scorie nucleari, i comuni si mobilitano

Dalla Marmilla sino al Guilcer passando per il capoluogo, si moltiplicano le iniziative contro il deposito

13 gennaio 2021
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ORISTANO. A sostegno dell’assemblea dei sindaci sardi che si terrà oggi a Cagliari per ribadire la contrarietà degli enti locali all’ipotesi del deposito nazionale di scorie nucleari nell’isola comuni grandi e piccoli della provincia si mobilitano. E in prima fila ci sono le amministrazioni interessate all’ipotesi di deposito. È stato un fulmine a ciel sereno per i Sindaci di Usellus e Albagiara apprendere che i loro comuni siano stati individuati tra i 14 siti potenzialmente idonea ad ospitare il Deposito Nazionale per lo smaltimento di scorie e rifiuti radioattivi. «A prescindere dalla localizzazione, è palese, forte e decisa la nostra contrarietà a questa scelta che va esattamente nella direzione opposta alla nostra idea di sviluppo locale e sostenibile. Ci siamo stancati di essere individuati, ad ogni occasione utile, come discarica d'Italia», scrive il sindaco di Usellus Fabrizio Cao. «Da decenni paghiamo già a caro prezzo i danni derivanti dalle servitù militari, dell'inquinamento industriale e le mancate bonifiche dei siti dismessi. Siamo contrari semplicemente ad ogni forma di mercificazione che metta sul piatto della bilancia la dignità, la salute e la tutela ambientale dei nostri territori. Occorre proseguire su questa strada senza tentennamenti né mediazioni». Stessa posizione anche per il sindaco di Albagiara Marco Marrocu. «Capisco la complessità e la necessità di risolvere un problema di così grossa portata, capisco che i territori individuati possano risultare “sicuri” dal punto di vista strettamente tecnico, ma credo che la decisione non possa prescindere dall'analisi di altri fattori, quali quelli ambientali, paesaggistici, turistici ed enogastronomici tipici di un sistema a prevalenza agropastorale».

Le assemblee dei sindaci del Guilcier e del Barigadu si riuniranno invece lunedì all'auditorium per confrontarsi sul Recovery Plan e sull'individuazione dei siti di stoccaggio delle scorie nucleari. I temi sono trattati in due ordini del giorno proposti dal presidente del Gal Pietro Arca.

«La mobilitazione politica non basta; non è sufficiente rivendicare l'esito del referendum, la dichiarazione di territorio denuclearizzato del consiglio regionale o le vaste superfici cedute per le servitù militari: occorrono atti amministrativi e di pianificazione che un domani nessuno possa contestare», afferma Pietro Arca anticipando la proposta che avanzerà all’Anci. «Inserire nella nuova legge urbanistica regionale un articolo che escluda la possibilità di realizzare in Sardegna i depositi di materiale radioattivo».

Anche la minoranza del Comune di Oristano, ha presentato un ordine del giorno in cui viene ribadita la contrarietà alla scelta della Sardegna come sede del deposito unico nazionale per le scorie e si impegna il sindaco Lutzu a fare tutto il necessario per impedire che la scelta ricada sull'isola. «Il testo è aperto alle firme di tutti i consiglieri», spiega il primo firmatario, il capogruppo Dem Efisio Sanna.(iv.ful.) (mac)

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