La Nuova Sardegna

ORISTANO. Doveva essere un’udienza chiave, quella che vede imputata una anziana suora salesiana accusata di maltrattamenti nei confronti di cinque bambini che frequentavano la scuola dell’Infanzia gestita dalle religiose in un paese dell’hinteralnd. lnvece, la psicoterapeuta Sara Mannino, incaricata dal tribunale di esaminare quanto riferito, durante l’incidente probatorio, dai bambini e valutarne l’attendibilità, soltanto martedì ha depositato la sua relazione. Questa dovrà ora essere esaminata dal pubblico ministero, Sara Ghiani e dagli avvocati della difesa e di parte civile. Al giudice delle indagini preliminari, Silvia Palmas, non è rimasto che rinviare l’udienza al 3 febbraio prossimo. È dalle parole dei piccoli alunni della scuola, dalle mezze frasi o dalle frasi intere dette in famiglia e dagli accertamenti fatti anche con le telecamere piazzate di nascosto nella struttura, che scaturisce l’inchiesta.

In mano però gli inquirenti hanno ben altro: i filmati delle telecamere spia e altre deposizioni. Agli atti ci sono le testimonianze di maestre e personale della struttura. La contestazione che si va formando nei confronti della suora 81enne, parla di metodi educativi quanto meno sorpassati, vecchi di decenni se mai si possano davvero ritenere metodi educativi. C’era la saletta del buio, dove i piccoli venivano isolati per qualche minuto senza un filo di luce. E poi le parole, rivolte ai bambini chiamati più volte «Bestie». Anche le botte sarebbero entrate nell’elenco delle opzioni per sistemare la disciplina all’interno dell’asilo, dove i bambini discoli pare venissero strattonati, presi per le orecchie e i capelli.