La Nuova Sardegna

Oristano

Niente Sartiglia, dai commercianti tante lacrime amare

di Michela Cuccu
Niente Sartiglia, dai commercianti tante lacrime amare

Negli ultimi anni una crescita significativa dell’offerta Adesso, complice la pandemia, si torna indietro

19 gennaio 2021
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ORISTANO. Niente turisti, alberghi e ristoranti vuoti; non ci saranno nemmeno le bancarelle, diventate ormai insostituibile scenografia del carnevale oristanese.

Non è difficile immaginare come sarà Oristano senza la Sartiglia: è come è già stata per tante domeniche dello scorso anno. Una città silenziosa e quasi deserta, senza le decine di migliaia di persone che arrivavano apposta per la giostra medioevale. «Per l’economia locale sarà un nuovo disastro: purtroppo la pandemia in corso non ci consente altre strade se non rinunciare anche agli eventi ormai cardine come la Sartiglia»: parole di Nando Faedda, vice presidente delle Camere di commercio di Cagliari-Oristano ma anche presidente regionale di Confcommercio. «La situazione è davvero allarmante – dice ancora – molta parte dell’economia del territorio è legata a questi eventi oggi necessariamente cancellati. Non sono sicuro che tutte le imprese che gravitano attorno alla Sartiglia ma anche alla Carrela di Santu Lussurgiu o il Carnevale di Bosa, solo per citare i più rappresentativi, saranno capaci di assorbire un colpo così forte, considerato che ormai è tutto il territorio provinciale ad esserne coinvolto».

Fra i settori pesantemente penalizzati, ad esempio, c’è quello dello street food. «Per gli ambulanti e non solo del settore alimentare, questo è un periodo difficilissimo – dice ancora Faedda – si tratta di imprese praticamente ferme da un anno, considerato che nei mesi scorsi anche le sagre sono state cancellate».

Pino Porcedda, presidente di Federalberghi, è altrettanto pessimista. «La Sartiglia era diventata negli anni una proposta molto interessante. Attirava un numero ormai importante di turisti, soprattutto stranieri, che attraverso queste manifestazioni avevano potuto conoscere una Sardegna molto diversa da quella delle vacanze estive». Porcedda spiega come in questi anni, l’imprenditoria alberghiera avesse perfezionato l’offerta, riuscendo a trattenere i turisti più giorni, che in questo modo oltre alla Sartiglia potevano, spostandosi di pochi chilometri , assistere gli altri eventi del Carnevale, visitare musei, aree archeologiche, apprezzare l’enogastronomia e l’artigianato, solo per fare qualche esempio. «Albergatori e ristoratori con la cancellazione delle manifestazioni del Carnevale, avranno la mazzata finale, dopo una stagione estiva andata nel peggiore dei modi», aggiunge Porcedda. «L’aspetto più penalizzante – continua – è la condizione di totale incertezza che non permette alle aziende di programmare e le costringe ad operare alla giornata». Le previsioni sono ancora più preoccupanti in considerazione della cancellazione di eventi e rassegne collaterali alla Sartiglia. Non soltanto, infatti, la Camera di Commercio ha dovuto cancellare l’edizione 2021 di Mediterranea, la rassegna dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare, ma anche a “Isole del Gusto”, interamente dedicata alla ristorazione. «Una rassegna- spiegano Faedda e Porcedda – che proseguire anche dopo il carnevale, consentendo ai ristoranti e agriturismo di lavorare con un’offerta interessante anche nei cosiddetti periodi di calma».

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