Niente festa dei 18 anni per aiutare il Montiferru
di Piero Marongiu
Cuglieri. Diego e gli altri: solidarietà per il territorio ferito dagli incendi. Nei ristoranti pranzo sospeso
09 agosto 2021
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CUGLIERI. Nel Montiferru devastato dagli incendi non mancano le storie di solidarietà di marca non solo sarda. È il caso di Marco arrivato da Pordenone o del nostrano Diego, un giovane di Torpè che ha rinunciato alla festa dei 18 anni per portare gli aiuti, raccolti da lui stesso e dai suoi amici della società di caccia grossa, agli allevatori. Diego e i cacciatori della Sos Riccos hanno promosso una raccolta di fondi, che ha compreso anche quelli ricevuti per il compleanno, per acquistare foraggi e mangimi. Il diciottenne e i suoi amici hanno caricato la merce su tre camioncini e sono partiti per Cuglieri, dove hanno consegnato tutto al centro di raccolta. Al suo rientro a casa ha trovato comunque un comitato di festeggiamenti, organizzati dalla sorella.
Sono storie che fanno ritrovare la speranza così come le iniziative di solidarietà che si susseguono. I clienti di un ristorante hanno lanciato “il pranzo sospeso”, un pasto da destinare a chi arriva a Cuglieri con gli aiuti. «La proposta è arrivata dai nostri clienti, e noi l’abbiamo raccolta immediatamente», dice la titolare del ristorante, che non vuole pubblicità. Iniziativa efficace, mutuata dal più noto caffè sospeso: «È un’iniziativa che sta incontrando il favore di tanti, turisti e non, che, al momento di pagare il conto, decidono di lasciare uno o più pasti sospesi per quanti arrivano con gli aiuti».
Ad aver necessità di sostegno in questo momento è anche la selvaggina sfuggita al fuoco, che senza acqua e cibo rischia di morire. Un gruppo di cacciatori dell’associazione nazionale libera caccia, coadiuvati da Marco Efisio Pisanu, ha provveduto a ripristinare un tratto della condotta idrica distrutta dal fuoco e a consegnare diverse decine di quintali di mais e granaglie per la fauna selvatica. «I materiali e la merce ci sono stati forniti a prezzo scontatissimo da alcune aziende, mentre il fieno e gli alimenti da anonimi benefattori – dice Pisanu –. I soci dell’autogestita di Dolianova e altre persone invece stanno provvedendo a una raccolta fondi. Infine, con due aziende del settore venatorio, abbiamo promosso una sottoscrizione a premi. Chi volesse sostenere l’iniziativa può farlo donando il proprio contributo. In palio ci sono materiali per l’esercizio dell’attività venatoria».
Sono storie che fanno ritrovare la speranza così come le iniziative di solidarietà che si susseguono. I clienti di un ristorante hanno lanciato “il pranzo sospeso”, un pasto da destinare a chi arriva a Cuglieri con gli aiuti. «La proposta è arrivata dai nostri clienti, e noi l’abbiamo raccolta immediatamente», dice la titolare del ristorante, che non vuole pubblicità. Iniziativa efficace, mutuata dal più noto caffè sospeso: «È un’iniziativa che sta incontrando il favore di tanti, turisti e non, che, al momento di pagare il conto, decidono di lasciare uno o più pasti sospesi per quanti arrivano con gli aiuti».
Ad aver necessità di sostegno in questo momento è anche la selvaggina sfuggita al fuoco, che senza acqua e cibo rischia di morire. Un gruppo di cacciatori dell’associazione nazionale libera caccia, coadiuvati da Marco Efisio Pisanu, ha provveduto a ripristinare un tratto della condotta idrica distrutta dal fuoco e a consegnare diverse decine di quintali di mais e granaglie per la fauna selvatica. «I materiali e la merce ci sono stati forniti a prezzo scontatissimo da alcune aziende, mentre il fieno e gli alimenti da anonimi benefattori – dice Pisanu –. I soci dell’autogestita di Dolianova e altre persone invece stanno provvedendo a una raccolta fondi. Infine, con due aziende del settore venatorio, abbiamo promosso una sottoscrizione a premi. Chi volesse sostenere l’iniziativa può farlo donando il proprio contributo. In palio ci sono materiali per l’esercizio dell’attività venatoria».