Storie di sudore dietro la bonifica
di Davide Pinna
Lo studioso Alberto Medda Costella presenta il libro Destinazione Arborea
30 settembre 2021
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ARBOREA. «Chi costruì Tebe dalle sette porte? Sono stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?». Così Brecht metteva in ridicolo la storia dei sovrani, che si dimentica di chi ha compiuto davvero le gesta narrate nei libri. Lo studioso e giornalista, Alberto Medda Costella, cerca di rendere giustizia ai protagonisti della bonifica che diede vita al suo paese, con un libro che sarà presentato per la prima volta a Bressanvido in provincia di Vicenza. L’opera si intitola “Destinazione Arborea, storie de migrasion, fameje e fadighe dei veneti de Sardegna”.
È un racconto delle vicende della bonifica e delle vite di chi, arrivato dal Triveneto, strappò col proprio sudore la terra alle paludi, spesso ricevendo in cambio ben poco. «La prima cosa che mi ha spinto a lavorare a questa ricerca – spiega – è stata la voglia di lasciare in eredità queste testimonianze. Tanti degli intervistati non sono più su questa terra. Questo significa anche conservare il parlato, quella lingua veneta che in Brasile ha ricevuto un riconoscimento ufficiale e in Sardegna e Veneto sembra ormai, invece, destinata a scomparire. In questo, il veneto e il sardo, sembrano purtroppo avere un destino comune».
Filo conduttore è l’intrecciarsi delle vite dei protagonisti della cosiddetta piccola storia con le vicende della grande storia: è il caso di Angelo Gallon, prima colono in Libia e poi mezzadro ad Arborea al termine della guerra, il cui vissuto si intreccia con le ambizioni e le delusioni imperiali dell’Italia fascista. Oltre alle interviste, che raccontano le vicende di diciassette famiglie, e ai saluti istituzionali del presidente del Veneto Luca Zaia e della sindaca di Arborea Manuela Pintus, il libro presenta un saggio storico dello stesso autore, un saggio sull’architettura delle case coloniche di Roberto Arfeli e una raccolta di poesie in veneto di Gianni Sardo, ex presidente della Cooperativa Produttori e assessore comunale. L’opera, edita quest'anno dall’Associazione Veneti nel Mondo, è stata patrocinata dalla Regione Veneto e dal Comune di Arborea.
È un racconto delle vicende della bonifica e delle vite di chi, arrivato dal Triveneto, strappò col proprio sudore la terra alle paludi, spesso ricevendo in cambio ben poco. «La prima cosa che mi ha spinto a lavorare a questa ricerca – spiega – è stata la voglia di lasciare in eredità queste testimonianze. Tanti degli intervistati non sono più su questa terra. Questo significa anche conservare il parlato, quella lingua veneta che in Brasile ha ricevuto un riconoscimento ufficiale e in Sardegna e Veneto sembra ormai, invece, destinata a scomparire. In questo, il veneto e il sardo, sembrano purtroppo avere un destino comune».
Filo conduttore è l’intrecciarsi delle vite dei protagonisti della cosiddetta piccola storia con le vicende della grande storia: è il caso di Angelo Gallon, prima colono in Libia e poi mezzadro ad Arborea al termine della guerra, il cui vissuto si intreccia con le ambizioni e le delusioni imperiali dell’Italia fascista. Oltre alle interviste, che raccontano le vicende di diciassette famiglie, e ai saluti istituzionali del presidente del Veneto Luca Zaia e della sindaca di Arborea Manuela Pintus, il libro presenta un saggio storico dello stesso autore, un saggio sull’architettura delle case coloniche di Roberto Arfeli e una raccolta di poesie in veneto di Gianni Sardo, ex presidente della Cooperativa Produttori e assessore comunale. L’opera, edita quest'anno dall’Associazione Veneti nel Mondo, è stata patrocinata dalla Regione Veneto e dal Comune di Arborea.
