La Nuova Sardegna

Oristano

La sorella della vittima: «Dire tutto a mio padre sarà la prova più ardua»

La sorella della vittima: «Dire tutto a mio padre sarà la prova più ardua»

GENONI. «Andremo in appello». Subito dopo la sentenza, l’avvocato Francesco Marongiu, uno dei legali di Francesco Fenu, annuncia che la sentenza sarà impugnata. Gli avvocati sono convinti che dietro...

05 ottobre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





GENONI. «Andremo in appello». Subito dopo la sentenza, l’avvocato Francesco Marongiu, uno dei legali di Francesco Fenu, annuncia che la sentenza sarà impugnata. Gli avvocati sono convinti che dietro l’omicidio di Roberto Vinci non ci sia stata premeditazione ed è questo che intendono dimostrare, per cancellare ogni dubbio sul movente, soprattutto quello più volte ventilato anche durante il processo, ma mai dimostrato ovvero che il giovane abbia ucciso su commissione.

È la tesi che invece ha sempre sostenuto la parte civile e che avrebbe voluto emergesse chiaramente durante il processo. «Siamo parzialmente soddisfatti», dice infatti l’avvocato Alberto Curreli che rappresenta il fratello e la sorella della vittima. Sebbene la sentenza, di fatto, abbia accolto le richieste che erano state avanzate dal pubblico ministero Nicoletta Mari, alle quali la parte civile si era associata, chiedendo però una provvisionale più alta pari a 50mila euro sia per il fratello che per la sorella, l’avvocato Curreli puntualizza: «È vero che la condanna è netta e c’è stata la premeditazione, ma avremmo voluto che emergesse con chiarezza il movente, che invece come è stato già detto, non c’è». L’avvocato di parte civile non si sbilancia oltre e non parla per il momento di appello. «Attendiamo le motivazioni, quando le avremo lette, decideremo». Con lui ci sono anche i fratelli della vittima. Laura Vinci è visibilmente e comprensibilmente provata e a stento trattiene le lacrime: «Sì certo, c’è stata la condanna», sussurra a mezza voce: «Adesso però c’è la prova per me più difficile: comunicare a nostro padre che l’assassino di Roberto è stato condannato». (m.c.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative