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Mancano i farmacisti chemioterapie a rischio

Mancano i farmacisti chemioterapie a rischio

ORISTANO. Un farmacista si sente male e salta la seduta di chemioterapia. È la disavventura(chiamiamola così), denunciata dal Comitato per il diritto alla salute, capitata a dodici pazienti del...

17 ottobre 2021
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ORISTANO. Un farmacista si sente male e salta la seduta di chemioterapia. È la disavventura(chiamiamola così), denunciata dal Comitato per il diritto alla salute, capitata a dodici pazienti del reparto di Oncologia del San Martino. Venerdì si erano recati in ospedale per sottoporsi alla chemio e mentre attendevano, gli è stato comunicato che le terapie non si sarebbero fatte, rinviandole ad altra data. Quella mattina in ospedale c’erano due farmacisti in servizio. Uno, all’improvviso si sente male e deve andare al Pronto soccorso. Così resta in servizio un unico farmacista che deve assolvere a tanti impegni, compresa la fornitura dei farmaci ai reparti ma evidentemente, da solo non può occuparsi anche dei dosaggi delle chemio per i pazienti in day hospital. È questo l’ennesimo disagio legato alla carenza di personale nella Assl di Oristano che di farmacisti ne ha soltanto sei, tre dei quali impegnati a garantire il servizio nelle farmacie territoriali. Così, come avvenuto l’altra mattina, se uno di loro si ammala, è praticamente impossibile rimpiazzarlo. Con il conseguente disagio dei pazienti che venerdì sono rientrati a casa senza terapia. Secondo il Comitato, la carenza di farmacisti però non avrebbe ragion d’essere: «Ci sono tanti professionisti che vorrebbero partecipare ad un concorso ed essere assunti nella sanità pubblica», spiegano i portavoce del Comitato. È da diverso tempo, del resto, che utenti, associazioni e sindacati denunciano i problemi legati ad un servizio farmaceutico ospedaliero praticamente ridotto ai minimi termini. Pochi infatti, i giorni di apertura al pubblico, così i pazienti (e loro familiari) che devono necessariamente ritirare in ospedale o nei poliambulatori i farmaci per le terapie da seguire, altrimenti non reperibili nelle farmacie private, sono costretti a lunghe file d’attesa. Spesso senza nemmeno riuscire a ricevere tutti i farmaci prescritti, così da dover andare più volte a mettersi infila davanti allo sportello. (m.c.)

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