La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, risarcite dopo un’offesa: le vigilesse donano i soldi al Centro antiviolenza

di Paolo Camedda
Cabras, risarcite dopo un’offesa: le vigilesse donano i soldi al Centro antiviolenza

Mille euro al Centro "Eleonora" che si batte a sostegno delle donne. Le agenti della polizia locale erano state bersaglio di insulti sessisti dopo aver multato un automobilista

22 dicembre 2021
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CABRAS. Mille euro, ricevuti come risarcimento danni per oltraggio a pubblico ufficiale, sono diventati una donazione per il Centro Antiviolenza Donna Eleonora di Oristano. Il bel gesto ha per protagoniste due vigilesse della polizia locale di Cabras, vittime nell’agosto 2020 di pesanti insulti sessisti da parte di un turista sardo, cui era stata appena notificata una sanzione per sosta in zona vietata. L’idea della donazione nasce poi da un’esperienza vissuta nel lavoro quotidiano. «Ci è capitato di intervenire in un inserimento protetto di una persona – spiega la comandante della polizia locale, Barbara Poddi –, nel corso del quale ci siamo scontrati con la durezza di un allontanamento familiare. Così, quando si è chiuso lo spiacevole episodio, accaduto a me e alla mia collega Ilaria, abbiamo pensato subito al Centro Antiviolenza, dato che siamo state offese in quanto donne».

L’iniziativa, con il motto “Non solo il 25 novembre”, è stata ufficializzata ieri mattina in sala giunta, dove il sindaco Andrea Abis ha incontrato le rappresentanti del Centro Antiviolenza. «Si tratta di un gesto primariamente simbolico – spiega Francesca Marras, una delle responsabili della Cooperativa Prospettiva Donna che gestisce il centro –. Non è la quantificazione economica che conta, ma il gesto in sé, perché rappresenta una presa di posizione rispetto all’intollerabilità della violenza, che non può essere mai accettata in nessun ruolo e in nessun grado. Quello che hanno subito le vigilesse è un affronto al genere, perché il loro è un ruolo che molto spesso non viene riconosciuto dalla società in un’ottica stereotipata e maschilista. Questo dono è un gesto molto importante e di grande riconoscimento per il nostro operato».

Il primo cittadino, davanti al personale della polizia locale e dell’assessora alle Politiche sociali, assistenziali e sanitarie, Laura Celletti, ha anche voluto consegnare alle rappresentanti del Centro Antiviolenza un mazzo di fiori, come simbolo della donazione e omaggio a tutte le donne che quotidianamente trovano conforto e assistenza nella casa di rifugio Donna Eleonora. «Abbiamo apprezzato molto la proposta della responsabile del servizio di polizia locale - ha detto il sindaco Abis –, perché contribuisce a plasmare una rete solidale e crea i presupposti per trasformare un atto deprecabile come quello della violenza in un’azione positiva».

Come sarà impiegata la donazione ricevuta? «Le somme saranno devolute per le attività istituzionali e che ruotano attorno allìoperato del Centro antiviolenza e della Casa rifugio – rivela Francesca Marras –. Il Centro Antiviolenza è primariamente accoglienza e ascolto alle donne che hanno subito violenza, ma comprende anche le attività collaterali di sensibilizzazione, di formazione e di accoglienza nella casa rifugio, e i percorsi di autonomia, libertà e inserimento lavorativo per le ospiti».

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