La Nuova Sardegna

Oristano

Vendita di pellet con truffa sette persone denunciate

ddi Enrico Carta
Vendita di pellet con truffa sette persone denunciate

Seneghe. Proponevano prezzi vantaggiosi attraverso più di quaranta siti internet Il materiale però non arrivava a destinazione. Il raggiro scoperto dai carabinieri

06 gennaio 2022
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SENEGHE. Dalla vendita di pellet alla truffa è un passo. Dalla truffa poi si sconfina nella sostituzione di persona e nel fingersi titolari di società fasulle e si finisce con una bella denuncia e più reati sulle spalle. Sono sette le persone pizzicate dall’indagine dei carabinieri che, in due mesi, hanno individuato i responsabili di un raggiro ben orchestrato, ma che ha avuto il fiato corto perché alla fine i suoi ideatori, tutti non sardi, sono cascati nella rete dei militari delle stazioni di Seneghe e di Marrubiu.

È settembre quando due persone di Seneghe decidono che è il momento giusto di fare scorta di pellet per l’inverno. Si mettono alla ricerca su internet e trovano un sito con pellet in vendita a un prezzo quanto mai vantaggioso. Decidono di effettuare l’ordine e pagano 1.200 euro. Il bonifico va a buon fine, la consegna però tarda talmente tanto che non avverrà mai. Non resta che rivolgersi ai carabinieri e presentare denuncia, con la speranza di poter recuperare i soldi.

Quando gli uomini dell’Arma iniziano a fare le loro verifiche, pensano di trovarsi di fronte alla classica truffa. Poi però iniziano a scavare e il caso si allarga perché si scopre di trovarsi di fronte a un vero e proprio sistema. I venditori di pellet fantasma, infatti, non si sarebbero avvalsi di un unico sito internet per la vendita, ma ne avrebbero usato diversi – più di quaranta – e spesso sarebbero riusciti ad appoggiarsi a quelli di ditte che realmente vendono e consegnano il materiale richiesto.

È uno stratagemma per evitare di essere individuati subito e per poter continuare a vendere: nel caso in cui uno dei siti fosse stato oscurato, c’era sempre quello di riserva e poi un altro e un altro ancora sino ad arrivare a quaranta. Non è però l’unico stratagemma che i carabinieri hanno scoperto. A far capire che si potesse trattare delle stesse persone era l’impaginazione e la composizione grafica dei vari siti, nei quali poi comparivano numeri di telefono di riferimento intestati a persone extracomunitarie non rintracciabili. A questi si sono aggiunti gli indirizzi mail inesistenti, l’assoluta mancanza di informazioni sulla partita Iva e sulla possibilità di recesso dell’acquisto che sono obbligatorie per legge.

L’ultimo passo da fare è stato quello di risalire agli autori del raggiro. Sono stati scoperti grazie alle informazioni bancarie degli intestatari dei conti correnti, perché i truffatori avevano pagato tramite bonifico alcune società di “hosting web” che cioè concedono spazi a pagamento all’interno dei vari siti internet, dove era quindi possibile piazzare l’inserzione in modo che quanti più acquirenti possibile potessero notarla. I carabinieri hanno infine presentato la denuncia alla procura e chiesto l’oscuramento degli oltre quaranta siti web. I denunciati, quattro donne e tre uomini, sono C.R., 76 anni di Castel Volturno, che ha precedenti di polizia; E.P., 21 anni di Pozzuoli, a sua volta con precedenti di polizia; M.G., 48 anni di Bologna; P.A., 36 anni di Napoli; C.A., 45 anni di Santa Maria Capuavetere; P.K., 48 anni di Milano; C.A. 71 anni di Pisa.

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