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Oristano

Sedilo cessata l’emergenza lingua blu, ordinanze revocate

Sedilo cessata l’emergenza lingua blu, ordinanze revocate

SEDILO. In paese è cessata l'emergenza Lingua Blu che ha colpito più della metà degli allevamenti ovini.Ieri sono state revocate le ordinanze di sequestro sanitario emesse dal primo settembre all'11...

14 gennaio 2022
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SEDILO. In paese è cessata l'emergenza Lingua Blu che ha colpito più della metà degli allevamenti ovini.

Ieri sono state revocate le ordinanze di sequestro sanitario emesse dal primo settembre all'11 novembre 2021 nei confronti di 85 aziende zootecniche. I veterinari del Servizio di Sanità animale hanno certificato l' estinzione dei focolai di febbre catarrale e l'assenza di circolazione virale da almeno due mesi. Lo sblocco autorizza di fatto la libera movimentazione e la vendita dei capi su tutto il territorio nazionale e fa decadere automaticamente i vincoli a cui i proprietari degli allevamenti infetti erano soggetti per poter spostare da una parte all'altra della Sardegna gli animali che non manifestavano sintomi da almeno una settimana. Al di là delle limitazioni imposte per impedire il propagarsi della malattia, le ripercussioni maggiori per gli operatori del comparto agro-pastorale derivano dai danni diretti e collaterali del virus. In linea con la media regionale, la mortalità delle pecore nelle campagne del paese si è attestata al di sotto del 3%.

Un dato non trascurabile per una realtà in cui, in base al censimento del 2021, operano 151 aziende ovi-caprine e sono presenti più di 30.500 capi. Tuttavia l' incidenza è inferiore a quella dell'ondata epidemica del 2017, quando fu copito il 6 per cento del patrimonio zootecnico sardo. In questa fase le perdite più consistenti sono da ricercare nell'elevato numero di aborti, nella riduzione del periodo di lattazione e della quantità stessa della materia prima prodotta.

Un effetto collaterale di non secondaria importanza è legato all'indebolimento dell'organismo degli esemplari meno giovani che hanno superato la malattia. Questi non sono più produttivi per le aziende, costrette a rinnovare con largo anticipo la parte del parco animali non più attiva. (mac)

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