La Nuova Sardegna

ZEDDIANI. Il Vangelo dice: «Bussate e vi sarà aperto». In questo caso non c’è stato bisogno di suonare il campanello perché la porta era socchiusa. Dentro la casa però c’era la figlia della proprietaria ed è stata proprio lei ad accorgersi che tra le mura domestiche c’era un’intrusa che, dopo aver percorso l’andito, è entrata nella camera da letto. Dopo qualche attimo di paura e di esitazione e dopo aver avvisato per telefono il fidanzato, ha deciso di affrontare l’ospite inattesa. È volato qualche urlo, poi la donna entrata in casa per vendere indumenti e strofinacci è andata via.

La telefonata successiva è stata fatta ai carabinieri della stazione di San Vero Milis che si sono messi alla ricerca di un furgone scuro. Dopo aver perlustrato alcune strade, l’hanno individuato e, sul sedile del passeggero, hanno visto una persona, la cui descrizione corrispondeva a quella fatta dalla figlia della proprietaria della casa che aveva avuto quella strana visita. In caserma è stato poi fatto il riconoscimento personale e, a quel punto, è scattato il fermo per Patrizia Licciardi, 50enne originaria di Lanusei e residente a Monserrato, dove ha fatto rientro al termine della prima udienza del processo per direttissima. La giudice Carla Altieri ha infatti convalidato l’arresto su richiesta del pubblico ministero Andrea Chelo e poi ha disposto l’obbligo di dimora.

Patrizia Licciardi, che ha alle spalle già alcune condanne – la più recente è per evasione e risale al 2021 –, è accusata di furto: dalla camera da letto avrebbe preso 50 euro poi nascosti in un calzino. Assistita dall’avvocatessa Alessandra Cicu, all’udienza del 16 marzo, potrà scegliere se essere processata con rito abbreviato oppure accettare il patteggiamento a 2 anni e 8 mesi proposto dal pubblico ministero.

Intanto i carabinieri hanno chiesto alla questura l’applicazione del foglio di via obbligatorio per le due persone che si trovavano con la donna. (e.carta)