La Nuova Sardegna

Oristano

Dieci nomi per guidare la procura

di Enrico Carta
Dieci nomi per guidare la procura

Iniziata la corsa per la sostituzione di Ezio Domenico Basso a capo della magistratura inquirente

06 marzo 2022
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ORISTANO. I partecipanti si sono già iscritti, ma prima che la corsa cominci passeranno mesi. Con tutta probabilità, prima di conoscere il nome del sostituto di Ezio Domenico Basso alla guida della procura oristanese, bisognerà attendere per lo meno la fine dell’anno. Visti i tempi che corrono e con la riforma della giustizia in previsione, è possibile che si salti addirittura al 2023. Sino a quella data a guidare la magistratura inquirente sarà Armando Mammone, magistrato che lavora a Oristano da diversi anni e che sta svolgendo le funzioni di procuratore da quando Ezio Domenico Basso aveva ottenuto il trasferimento a Lecco.

Proprio Armando Mammone, magistrato dal 1996 e dal 2009 sostituto procuratore a Oristano, è tra i dieci aspiranti a ricoprire il ruolo di capo della procura. Impegnato in inchieste legate al malaffare della pubblica amministrazione – è sua, per esempio, la titolarità delle indagini da cui sono nati i processi di Sindacopoli e Ippocrate – ha presentato già da diverso tempo la domanda per salire di grado, ma dovrà fare i conti con una concorrenza agguerrita. Il gruppo, a differenza di quanto era accaduto in passato, quando le domande per Oristano erano assai poche, è ben nutrito e al suo interno ci sono altri tre magistrati sardi o che in Sardegna hanno svolto la maggior parte della loro attività lavorativa al servizio della giustizia.

Tra i sardi di nascita e non di adozione c’è Danilo Tronci, magistrato dal 1993 oggi sostituto procuratore a Cagliari che con la procura di Oristano ha già avuto a che fare perché, in coppia con il collega Luca Forteleoni, si occupò all’inizio degli anni 2000 dell’inchiesta e del successivo processo per la sanguinosa faida di Siurgus Donigala, dal momento che qualcuno dei delitti fu commesso proprio nel territorio di competenza della procura oristanese.

Romano, ma sardo se non addirittura oristanese, può essere considerato poi Paolo De Falco, oggi in servizio come sostituto procuratore generale a Sassari. Il suo trasferimento nel tribunale del nord Sardegna è di pochi anni fa, ma il magistrato farebbe volentieri ritorno nella città di Eleonora, dove arrivò nel 1995. A Oristano era stato pubblico ministero, conducendo varie inchieste delicate, alcune delle quali legate a omicidi e tentati omicidi nel mondo delle campagne.

Il “quarto moro” è il magistrato Michele Incani: indossa la toga dal 1997, oggi è sostituto procuratore generale al tribunale di Cagliari, ma il suo esordio era stato come pubblico ministero a Sassari, dov’è rimasto per diversi anni mettendo la firma su tantissime inchieste penali con un ampio ventaglio di reati.

Oltre ai quattro locali, ad ambire al ruolo di procuratore della Repubblica a Oristano, ci sono sei “forestieri”. Seguendo l’anzianità di servizio, a guidare la mezza dozzina è Marco Mansi, sostituto procuratore a Massa-Carrara, in magistratura dal 1990. Prima di approdare in Toscana aveva prestato servizio alla procura generale di Napoli, tribunale sempre assai delicato. Ha un anno in meno di servizio, rispetto al suo collega, Pietro Pollidori, che oggi è sostituto procuratore a Roma ed è in magistratura dal 1991. Stessa anzianità di servizio vanta Maria Cristina Ribera, oggi sostituta procuratrice a Napoli, mentre Antonio Clemente, sostituto procuratore a Roma, indossa la toga dal 1992.

Paola Dal Monte, magistrato dal 1994 e oggi sostituta procuratrice a Parma, è l’altra donna che prova a strappare il voto favorevole del Consiglio superiore della magistratura, in cui spera anche il più giovane dei dieci aspiranti ovvero Antonio D’Alessio, magistrato dal 1997 e oggi sostituto procuratore al tribunale di Napoli.

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