La Nuova Sardegna

Oristano

Indagini

Grave attentato al Consorzio pescatori di Marceddì, danni per 100mila euro

Grave attentato al Consorzio pescatori di Marceddì, danni per 100mila euro

Impossibile dopo luglio, quando finirà il fermo biologico, eseguire la pesca dei polpi: l’attrezzatura è bruciata

10 luglio 2022
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TERRALBA. C’è tensione a Marceddì. L’attentato incendiario che l’altra notte ha distrutto centinaia tra reti e nasse depositate in uno degli isolotti della laguna di Corru S’Ittiri, sarebbe solo uno dei tanti episodi commessi ai danni del Consorzio dei pescatori. A bordo di un’imbarcazione, chi (o coloro) poco dopo la mezzanotte di venerdì 8 luglio ha cosparso di benzina le attrezzature per poi appiccare il fuoco, probabilmente conosceva bene il posto. E forse sapeva anche che raggiungere da terra quella lingua di terra che si insinua dentro lo stagno sarebbe stato impossibile, come impossibile sarebbe stato sperare nell’intervento dell’elicottero che al buio non può intervenire. Così l'incendio, ha divorato le attrezzature senza che nemmeno i vigili del fuoco potessero fermarlo. Le fiamme che sembravano spente, con la brezza del mattino si sono alzate di nuovo e con la luce è stato certo più facile spegnere l’incendio che nel frattempo aveva divorato tutto.

Il presidente del Consorzio, Antonio Loi, ieri mattina parlava di danni superiori ai centomila euro. «Sapevano di colpirci e ci hanno messi in ginocchio – dice al telefono – quei nassoni appartengono a sei pescatori che attendono la riapertura della pesca dei polpi. Ma al 31 luglio, quando terminerà il fermo biologico, molto difficilmente potranno lavorare». Ed aggiunge: «È evidente che il Consorzio da fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno».

Loi, 71 anni, 50 dei quali trascorsi in mare,da due anni è presidente del Consorzio che riunisce nove cooperative per un totale di 114 pescatori ai quali, di recente, si sono aggiunti cinque dipendenti. «Diamo fastidio perché abbiamo dimostrato che lavorando seriamente e onestamente si ottengono risultati», dice e racconta di furti continui, che hanno costretto a installare un sistema di videosorveglianza. È anche dalle immagini delle telecamere che gli inquirenti sperano di riuscire ad individuare chi ha messo a segno l’attentato. Sulla vicenda, infatti, la procura della Repubblica presso il tribunale di Oristano ha aperto un fascicolo, per il momento contro ignoti.

Ieri intanto, il Consorzio ha ricevuto tantissimi attestati di solidarietà, da parte di colleghi, amministratori

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