Oristano, la tassa di soggiorno finanzierà solo azioni a sostegno del turismo
Parla l’assessore Luca Faedda
Oristano I 191 mila euro incassati nel 2022 con l'imposta di soggiorno non saranno utilizzati per il decoro urbano, ma per potenziare il settore turistico e organizzare eventi in grado di attirare visitatori.
A breve gli uffici termineranno i conteggi ufficiali sui proventi dell'anno appena trascorso, ma l'assessore al Turismo Luca Faedda ha già le idee chiare su come impiegare le risorse. Il 2022 è stato il primo anno di applicazione reale e continuativa dell'imposta di soggiorno, a Oristano: in cassa sono entrati, secondo i dati provvisori della Banca d'Italia, 191 mila euro e ora l'amministrazione si prepara a decidere che farne. La tassa era stata istituita dalla giunta Lutzu, l'assessore al Turismo era l'attuale sindaco Massimiliano Sanna, a giugno del 2019 e restò in vigore, nel suo primo anno, solo sei mesi, sufficienti però a far incassare al Comune un piccolo tesoretto di 126 mila euro. Poi, arrivò il Covid con le restrizioni a viaggi e la contrazione del settore turistico, che hanno dipanato i loro effetti per tutto il corso del 2020 e del 2021. L'ente locale, per non soffocare un settore che già di suo pativa forti difficoltà, decise di sospenderne l'applicazione per lunghi periodi, tanto che nel 2020 fruttò solo 45 mila euro poi tornati ai livelli precedenti nel 2021, con 98 mila euro circa.
Nel 2022, finalmente, l'applicazione dell'imposta ha girato a pieno regime, con l'incasso di 190.600 euro di poco inferiore alle previsioni fatte quando venne istituita, che ammontavano a 200 mila euro annui. Non si tratta di una cifra in grado di mutare i destini dell'assessorato al Turismo che, nel 2022, poteva contare su un bilancio di 5 milioni e 638 mila euro, ma sono comunque risorse importanti, anche perché la somma destinata alle spese correnti era di appena 70 mila euro. Ora l'amministrazione comunale dovrà scegliere come spendere la somma e l'assessore al Turismo Luca Faedda spiega in primo luogo che la decisione sarà condivisa con gli operatori del settore alberghiero: «Ci confronteremo con il comitato Turismo della Fondazione Oristano».
Ci sono poi già delle certezze. 40 mila euro andranno a finanziare il progetto per la riapertura di due punti informazioni turistiche in città e a Torregrande, sostenuto dalla Regione con altri 100 mila euro e con la concessione al Comune dell'edificio di piazza Eleonora che ospitava l'ufficio provinciale per il turismo. Per la somma restante, Faedda non pensa all’uso per il decoro urbano: «Sono somme troppo basse per incidere realmente e il rischio è che si facciano interventi spot, senza un reale ritorno economico sul settore turistico. Piuttosto, vorrei che si puntasse sulla promozione turistica della nostra città».
L'esponente di Forza Italia vorrebbe anche imitare il modello Cagliari: «Il capodanno cagliaritano, è stato finanziato in parte con i proventi dell'imposta di soggiorno. Anche a Oristano potremmo pensare all'organizzazione di eventi in grado di richiamare turisti, perché l'obiettivo principale dev'essere far lavorare le strutture ricettive».