La Nuova Sardegna

Oristano

Il commento

La città di Oristano non merita questo declino

di Enrico Carta
La città di Oristano non merita questo declino

La città sta perdendo tutte le opportunità, il sindaco e partiti ne prendano atto e chiudano questo teatro

13 agosto 2023
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Oristano Indecoroso. Si è fatta cronaca, si è scherzato, si è ironizzato su questa crisi politica cittadina a volte anche sulle colonne di questo giornale. Ora però, dopo quasi due mesi in cui Oristano è senza amministrazione, l'unica parola che è rimasta nel vocabolario dei commenti è proprio indecoroso. Dalla riunione di giugno che ha certificato la spaccatura della coalizione di centro destra in due anime, il capoluogo di provincia e i suoi 30mila e rotti abitanti sono senza un governo. Nel frattempo passano davanti agli occhi i bandi senza nessuno che li intercetti, sfumano le possibilità di raccogliere fondi pubblici, si rallentano le procedure per le opere pubbliche, si ferma anche l’ordinaria amministrazione – si guardi alle condizioni di Torregrande e al degrado delle vie cittadine – e si dice addio a ogni forma di programmazione, se mai ce n'è stata una in questo anno di liti continue. Da quando la crisi è esplosa, la vita amministrativa oristanese è stata inevitabilmente un deserto. Non è che nei mesi precedenti le cose andassero di lusso visti i continui cambi di assessori, la formazione di sempre nuovi gruppi in consiglio comunale, le continue richieste di questo o quel consigliere, ma almeno c’era un sindaco pienamente in carica e c’era una giunta a cui comunque ci si poteva rivolgere. Ora no. Da quella sera di metà giugno, con la rottura avvenuta al tavolo politico del centro destra in una riunione da tutti presenti, nessuno sa più da che parte voltarsi. In mezzo a questo nulla quotidiano che dovrebbe prima di tutto spaventare chi è stato eletto, si assiste invece da due mesi a un tentativo di accanimento terapeutico per tenere in vita un paziente morto. Anche se per miracolo il sindaco, tentennante più Carlo Alberto quando doveva promulgare lo Statuto e procedere alle riforme liberali, dovesse ritrovare un modo qualsiasi per andare avanti, ebbene quel sindaco dovrebbe porsi delle domande per il bene della sua città. Della nostra città. Dopo tutto quel che i “suoi” si sono detti e dopo tutto quel che si è fatto, sarà mai possibile iniziare un percorso che porti Oristano fuori dalle sabbie mobili? Possibile che, con ammirevole o insensata testardaggine, si continui a voler arrivare a tutti i costi a un risultato che porterà al massimo ad azioni di piccolo cabotaggio? Se poi è vera l'altra ipotesi che circola, ovvero quella di ricomporre il quadro e andare avanti per pochi mesi in attesa delle elezioni regionali, bisognerebbe porsi un’altra domanda: vale davvero la pena tirare a campare per sei o sette mesi dopo averne fatto due di crisi e dopo aver passato un primo anno di consiliatura nel buco nero dei contrasti? La risposta è implicita e di questo, non solo il sindaco Massimiliano Sanna, ma anche i partiti di centro destra dovrebbero prendere atto se hanno un minimo a cuore quegli altri 30mila cittadini che non hanno ruoli in Comune o che non hanno modo di incidere sulle scelte di questa o quell’altra fazione politica. Le urne hanno indicato chiaramente chi debba governare, ma è altrettanto chiaro che la coaliz ione già litigiosa in partenza ora è completamente sfaldata. Nessuna delle parti ha fatto un passo indietro per lasciare posto ad altri e ritrovare equilibri, per cui è inutile andare avanti. Si prenda atto di ciò e si faccia un gesto, non di coraggio, ma di moralità e si vada a casa. Avere l’amministratore straordinario per qualche mese sarà un bagno di sangue? Probabilmente sì, ma almeno ci sarà la possibilità di uscire dal tunnel con le elezioni che verranno. L’alternativa è avere un’amministrazione in stato comatoso per quattro anni. Sicuri che sia davvero meglio? Allora il sindaco faccia un atto di dignità e, ci ripetiamo, di moralità. Magari forzi la mano e provi a formare una giunta per poi vedere se passa l’esame dell’aula, altrimenti chiuda questa lunga e arida stagione di non governo. E lo stesso facciano i partiti: se non ci sono le condizioni, siano onesti prima di tutto coi cittadini e facciano scorrere i titoli di coda di questo spettacolo di basso livello. Tutto il resto sarebbe indecoroso o peggio. Se esiste qualcosa di peggio. In questo commento così come in queste ultime settimane di articoli sulla crisi, avremmo voluto parlarvi di scontri su progetti e prospettive di sviluppo per la Oristano che verrà. Non c’è stato modo di farlo perché tutto quello che stiamo raccontando, sin dal giorno successivo all’elezione di Massimiliano Sanna, è stato solamente uno scannarsi per avere il posto al sole, su una comoda poltrona. E non c’è stato quasi neanche il buonsenso di mascherare ciò: i vari protagonisti lo hanno detto alla luce del sole, non si sono nascosti forse convinti di essere i migliori. Ecco perché la parola indecoroso è l’unica rimasta nel vocabolario dei commenti alla crisi.

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