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Oristano

Tribunale

Roghi del Montiferru, i residenti danneggiati: «Indagate ancora»

Roghi del Montiferru, i residenti danneggiati: «Indagate ancora»

Salgono a quattro le parti lese che hanno chiesto un prosieguo di indagine sul devastante incendio. Dopo la richiesta di archiviazione, il giudice ha acquisito i pareri e si è riservato

27 ottobre 2023
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Oristano Si è tenuta ieri in tribunale a Oristano la camera di consiglio sulla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Sara Ghiani due mesi fa per l’indagine sui roghi nel Montiferru del 23 e 24 luglio del 2021. Davanti al giudice per le udienze preliminari Federica Fulgheri che dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura o stabilire un supplemento di indagine, i legali di alcuni residenti che hanno subito danni da devastante incendio. Si tratta degli avvocati Sandra Sassu; Gianfranco Cubadde; Roberto Dau e Giuseppe Piras; Maria Serena Contini e Rafaele Cocco. I legali ritengono erronea e non condivisibile la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm.

Nella sua memoria il pubblico ministero aveva concluso che le indagini e gli accertamenti tecnici indicavano che l’incendio del Montiferru fosse da ricondurre a un evento del tutto accidentale e incolpevole. Una tragica fatalità per cui nessuno ha colpe. I legali delle parti lese sono di parere contrario e sottolineano come il Pm non si sia soffermato sulla «assoluta mancanza di prevenzione, sulle responsabilità legate alla cura del territorio e alla mitigazione del rischio, assenza di fasce parafuoco comprese». Ma i legali, che chiedono di accertare come e quando la Regione nelle sue diverse articolazioni si fosse preparata per la stagione degli incendi, vogliono chiarezza sulle forze messe in campo per spegnere gli incendi in quei giorni e nelle primissime ore dei roghi. Dalla memoria dei legali emergerebbe una disorganizzazione delle forze in campo, una insufficienza dei mezzi a disposizione del sistema antincendi, una sottovalutazione della gravità dei roghi, una assenza di coordinamento degli interventi nelle ore cruciali, quando l’incendio era stato dichiarato fuori controllo.

Per questo i legali chiedono un approfondimento di indagine per capire perchè il sistema dei soccorsi dopo che l’incendio è stato dichiarato fuori controllo non ha provveduto a limitare i danni e i rischi per persone, animali e immobili.

E questo all’interno di un arco temporale dove l’allarme era già al massimo livello da ore. Ritardi, omissioni, caos nella catena di comando e controllo regionale che portano i legali a parlare esplicitamente di «confusione. «È di tutta evidenza che le operazioni di contrasto all’avanzare dell’incendio verso l’abitato di Cuglieri in prima battuta – scrivono nella richiesta di opposizione – e, successivamente, verso i Comuni posti più a valle (Sennariolo, Scano Montiferro Tresnuraghes) vennero condotte in maniera disorganizzata, con insufficienza di mezzi e all’insegna del “si salvi chi può”. La decisione del giudice, a seconda di come verrà formulata, aprirà spazi anche a contenziosi in sede civile.(g.cen.)
 

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