La Nuova Sardegna

Oristano

Accordi in arrivo

Oristano e Cabras, Fondazioni culturali pronte a fare squadra

di Enrico Carta

	Cabras il museo Mont' E Prama. Una delle nuove sale
Cabras il museo Mont' E Prama. Una delle nuove sale

Il presidente di Mont ’e Prama, Anthony Muroni, condivide la linea dell’assessore comunale Luca Faedda

02 aprile 2024
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Oristano Non ci sono solo le parole. Nelle ultime settimane gli incontri, i contatti e i faccia a faccia sono stati realmente intensi. Oristano e Cabras non solo si parlano, ma guardano anche lontano e si vedono assieme nel futuro. Il presidente della Fondazione Mont ’e Prama, Anthony Muroni, stringe la mano che gli ha teso l’assessore alla Cultura del Comune di Oristano Luca Faedda che nell’intervista di ieri aveva per la prima volta lanciato pubblicamente l’idea di un percorso unitario tra i due poli culturali più importanti del territorio.

In realtà, il Comune di Oristano e la Fondazione Mont ’e Prama avevano già iniziato a parlarsi senza fare troppa pubblicità e le dichiarazioni di adesso altro non sono che l’uscire allo scoperto. «Quelle dell’assessore sono parole che fanno bene e che sposo per intero – esordisce Anthony Muroni –. Avevamo già avuto qualche forma di collaborazione concreta nei mesi scorsi, quando abbiamo dato la possibilità di visitare il museo di Cabras a chi aveva acquistato il biglietto per assistere alla Sartiglia. Proseguiremo in estate perché la prima giornata del Festival dell’Archeologia si terrà proprio a Oristano. Condivido del tutto l’idea di promuovere un percorso comune ed è, in realtà, più di un’ipotesi sulla quale stiamo ragionando. Ho già parlato alcune volte sia con l’assessore Luca Faedda che con il presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu, per capire se ci sia la possibilità di partecipare con proposte unitarie a bandi dell’Unione Europea. Sono fiducioso e i numeri continuano a darci ragione».

La giornata di Pasquetta è stata emblematica per il museo di Cabras, gestito dalla Fondazione Mont ’e Prama, visto che la struttura che ospita le statue dei Giganti ha fatto registrare un picco di 1.200 ingressi, a fronte dei circa cento giornalieri in bassa stagione. Forse è anche per questo che il capoluogo ha pensato di uscire dai rigidi confini comunali e sta guardando con favore a una sinergia nella gestione dei beni culturali. È Carlo Cuccu, presidente della Fondazione Oristano a confermare che si è già oltre la mera fantasia: «Certo, non bastano le buone intenzioni che mi pare siano evidenti da entrambe le parti, ma bisognerebbe parlare quando si portano a casa i risultati. È però vero che già l’aver intavolato il discorso in maniera costruttiva è un segnale importante. Il tentativo che faremo è quello di presentare progetti comuni per avere accesso direttamente ai fondi dell’Unione Europea come, ad esempio, quelli del programma Next Med per la cooperazione tra paesi del Mediterraneo proprio in ambito culturale. La scadenza per presentare la prima bozza di un eventuale progetto da finanziare è aprile, per cui i tempi sono strettissimi e non sappiamo se faremo in tempo, ma saremo attenti e pronti a cogliere ogni altra opportunità che potrà capitare».

Nel mirino ci sono altri bandi sulla sostenibilità nell’ambito del turismo, sull’enogastronomia, sulla valorizzazione dei prodotti del territorio, sulla programmazione e sulla comunicazione avendo come punto di riferimento proprio l’ambito dei beni culturali. «Diciamo che abbiamo messo il primo seme e che l’importante è non scoraggiarsi – conclude il presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu –. Dobbiamo capire cosa possiamo preparare per cogliere l’occasione. Non avere personale sufficiente a disposizione non aiuta, ma la strada è segnata e andiamo avanti. La sinergia con il territorio è fondamentale ed è ora di metterla in pratica».

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