La Nuova Sardegna

Oristano

Terralba, la Madonna rubata e fatta a pezzi torna nella sua teca

di Enrico Carta

	La teca vuota dopo il furto della statua
La teca vuota dopo il furto della statua

Dopo il restauro l’opera dell’artista Dina Pala verrà restituita dai carabinieri alla comunità dei fedeli. Era stata presa dall’edicola votiva che la ospita sulla strada per Marceddì e pesantemente danneggiata il 19 gennaio 2024

20 agosto 2024
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Terralba Era stata rubata dalla teca che la ospitava, quindi distrutta e gettata a poca distanza da lì. Domani, mercoledì 21 agosto, la statua della Madonna di Nostra Signora di Bonaria tornerà nella sua casa. Saranno i carabinieri della stazione a restituirla alla comunità religiosa che aveva provato molto sconforto di fronte al gesto sacrilego compiuto lo scorso 19 gennaio. Alta circa sessanta centimetri, realizzata dall’artista Dina Pala e donata alla comunità da una famiglia di devoti, era una tappa fissa del percorso della processione che porta sino a Marceddì. Prima di ritornare nel luogo da cui era stata fatta sparire, il simulacro sarà esposto nella chiesa di San Pietro Apostolo per la messa di ringraziamento. Era notte quando la statua fu rubata dalla teca in vetro: alcuni passanti avevano notato che l’edicola votiva, realizzata sulla strada est che conduce alla borgata di Marceddì, era vuota. I cocci non lasciavano dubbi sul fatto che la vetrata fosse stata spaccata e che la scultura fosse stata portata via.

La notizia del furto si era subito diffusa e aveva generato grande indignazione e sgomento nella comunità, in particolare fra i pescatori. L’anno in cui fu installata era il 1964 e da allora quella nicchia è diventata un punto di preghiera, oltre che una tappa fissa lungo l’itinerario per i pellegrini che si recano a Marceddì per la festa di agosto, uno degli appuntamenti religiosi più sentiti dai terralbesi. Immediatamente i carabinieri avevano fatto partire le indagini e avevano effettuato diversi sopralluoghi fino a che i militari della stazione di Terralba coadiuvati dalla componente investigativa della Compagnia dei carabinieri di Oristano non l’avevano ritrovata il 26 gennaio poco distante da lì, ma in pezzi e senza che gli autori del furto e del danneggiamento avessero dato segno di ravvedimento. I sette frammenti in cui era ridotta non hanno però impedito all’artista Dina Pala di ricomporre con cura e maestria la statua. Terminato il restauro, è arrivato il momento di restituirla alla comunità, mentre i carabinieri stanno continuando le indagini per individuare i colpevoli.

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