La Nuova Sardegna

Oristano

L’iniziativa

Apre la casa inclusiva Sea Scout: «Abbiamo realizzato un sogno»

di Paolo Camedda
Apre la casa inclusiva Sea Scout: «Abbiamo realizzato un sogno»

Un crocevia importante per persone con disabilità intellettivo-relazionali in provincia di Oristano

4 MINUTI DI LETTURA





Oristano Ci sono un’officina, stanze per lo studio e la formazione teorica, un’ampia sala cucina, spazi artistici e per l’attività fisica, una sala riunioni, una sala relax per le attività ludico-ricreative e anche una stanza con uno specchio in cui ragazze e ragazzi con disabilità intellettivo – relazionale – seguiti da un team di volontari – imparano a prendersi cura di sé. Avverrà in via del Porto, dove ieri è stata inaugurata la nuova casa dell’associazione Sea Scout: 700 metri quadri di locali, consentirà a ragazze e ragazzi di poter apprendere al meglio le diverse attività proposte, appunto, dall’associazione. A raccontare le attività è Francesca Pala, del team di Sea Scout: «Questa è l’officina – spiega – grazie ad una stampante realizziamo le magliette creative con il logo dell’associazione per poi venderle». Nella casa Sea Scout le pareti sono tappezzate da fumetti di Topolino. Nella sala relax, i ragazzi suonano la chitarra e ballano insieme. In fondo, sulla sinistra,c’è la cucina. «Qui, durante il laboratorio, impariamo a cucinare e a preparare le ricette, facendo tante cose buone – dice Francesca –. Ogni giorno la cuoca Luisanna decide il menù e noi poi cuciniamo le pietanze. Abbiamo a disposizione anche un forno e un forno a microonde». Davide Mastinu guida negli spazi dedicati all’attività fisica: «Questa è la palestra, dove per ora possiamo fare esercizi alla spalliera svedese, ginnastica dolce e posturale – racconta – tra i nostri atleti abbiamo anche Giulia Cianciotto, campionessa nazionale promozionale di tiro con l’arco, ed Edoardo Pintus, campione nazionale promozionale di nuoto in acque libere. Dall’altro lato della sala è stato ricavato uno spazio riunioni».

L’area sportiva sarà ulteriormente implementata: «Arriveranno altri attrezzi – annuncia Davide – nel giardino saranno realizzate una pista di atletica e una piscina. È previsto anche un campetto da calcio a 5». I ragazzi non nascondono la loro gioia. «Sono felicissima – afferma Giada Murgia –, perché ho il desiderio di imparare tante cose che oggi ancora non riesco a fare bene. A me piace fare sport ed esprimermi artisticamente, di recente ho realizzato un quadro che rappresenta il cuore e le stelle». Molto emozionata, Giada va nella stanza delle autonomie, che i ragazzi chiamano “la stanza dello specchio”. «Abbiamo fatto un corso trucco e parrucco, nel quale ci hanno insegnato a truccarci e a sistemarci i capelli – racconta Giada – qui, ad esempio, noi ragazze impariamo a truccarci e a farci la piastra, i ragazzi a farsi la barba». L’entusiasmo contagia anche gli stessi operatori. «Disporre di una struttura di questo tipo ci permette di focalizzarci su attività differenziate anche contemporaneamente – spiega l’educatrice-pedagogista e coach Sea Scout Stefania Pala – in una sala più grande possiamo accogliere più persone e allo stesso tempo in un’aula più piccola possiamo lavorare con utenti singoli. Tutto questo favorisce il potenziamento e il benessere dei ragazzi, rendendoli più autonomi». Intanto c’è anche un’importante novità: «Abbiamo sottoscritto la scorsa settimana un accordo con Scia informatica – annuncia il fondatore di Sea Scout, Riccardo La Porta – così i nostri ragazzi faranno un corso per imparare a rigenerare i computer. I computer saranno riparati e rimessi sul mercato come “ricondizionati”».

«A Casa Sea Scout- commenta il fondatore Riccardo La Porta- l’associazione sportiva, l’associazione di volontariato e la cooperativa convivono in 750 metri quadrati di spazi al chiuso e 7 mila metri quadri di parco, ci consentono di unire e poter svolgere diverse attività Sea Scout per dare una risposta simultaneamente alle esigenze dei nostri ragazzi. La cosa più bella è vedere i ragazzi vivere un ambiente creato da loro. Tra i tanti obiettivi futuri, c’è anche il progetto della residenzialità, che diventerà un progetto concreto e non resterà solo sulla carta”. 

«Ringraziamo quanti sono venuti a trovarci, la risposta delle autorità e dei cittadini è stata incredibile» – commenta Betty Taris, la vice presidente di Sea Scout: «Vedere i nostri ragazzi emozionati per questa giornata, impegnati nell’accoglienza di tutti, è una grande soddisfazione. Qui li aiuteremo a realizzare i loro sogni, ci proveremo e lo faremo per loro». 

Primo piano
La tragedia di Latte Dolce

Lo schianto, le urla e le lacrime. Un quartiere sconvolto a pochi giorni dal Natale: «Troppi incidenti in questa via»

di Luca Fiori
Le nostre iniziative