La Nuova Sardegna

Oristano

Cronaca

Bosa senza vigili del fuoco, il sindaco: «Dateci un distaccamento»

di Alessandro Farina

	L'incendio a Sant'Eligio
L'incendio a Sant'Eligio

Dopo l’ultimo incendio doloso a Sant’Eligio il primo cittadino chiede aiuto al Governo

3 MINUTI DI LETTURA





Bosa Dopo l’incendio doloso divampato in un’area del Comune, nella zona di Sant’Eligio, nella prima serata del 5 gennaio 2025, il sindaco di Bosa si appella al Governo: «Dateci un distaccamento dei vigili del fuoco». Sul posto, infatti sono intervenuti una pattuglia di vigili urbani e una squadra di barracelli che ha tentato di circoscrivere le fiamme in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco più vicini. Come e perché le fiamme siano divampate è all’attenzione delle forze dell’ordine, ma ancora una volta si pone la questione della presenza in Planargia di un distaccamento dei vigili del fuoco.

«Credo che questo servizio, per diverse ragioni, sia necessario a Bosa e per questo abbiamo già intrapreso delle interlocuzioni con il ministero competente» afferma il sindaco Alfonso Marras. L’allarme è partito dopo le 19, quando qualcuno ha evidentemente avvistato i bagliori dell’incendio che divampava nell’area a ridosso del lato nord del campo sportivo di Sant’Eligio, alla periferia est di Bosa.

Qui, in una zona tra il terreno di gioco e la strada che costeggia la collina, all’interno di un’area recintata, il Comune aveva sistemato alcuni tubi «In genere da utilizzare in interventi d’emergenza nella rete idrica» spiega il vice sindaco Federico Ledda. Ci vorrà oltre un’ora di lavoro per spegnere le fiamme e bonificare la zona, racconta la cronaca. Ma per l’ennesima volta si apre anche il dibattito relativo all’assenza a Bosa di un distaccamento dei vigili del fuoco. Mezzi e uomini infatti arrivano dal distaccamento di Macomer via Statale 129 bis oppure da quello di Cuglieri, via Statale 292. In ogni caso trascorrono, tenendo conto delle condizioni delle due arterie e del traffico, minuti preziosi prima che il personale addestrato e formato ad affrontare determinate situazioni possa essere pronto a operare a Bosa.

Una ventina d’anni fa il decreto che dava disco verde alla nascita del distaccamento dei vigili del fuoco nella città del Temo era già stato firmato, era stata individuata come sede, allora, una parte della struttura della ex scuola elementare di via Don Sturzo. Non se ne fece nulla, ma nel frattempo la valenza portuale, marina e fluviale, di problematiche idrogeologiche e idrauliche da queste parti è cresciuta, senza contare i cambiamenti climatici repentini in atto. Inoltre le imprese dell’accoglienza extralberghiera si sono decuplicate, anche tra le vie del centro storico, nel complesso reticolo di Sa Costa.

Bosa poi resta sempre al centro di un delicato scenario storico e ambientale, che vanta la zona di riproduzione dei Grifoni verso Marrargiu e zone Sic e Zps su questo versante ed in direzione della diga di Monte Crispu, senza contare la presenza dell’unico fiume navigabile dell’isola ad attraversare il borgo e una orografia di fondo valle che si traduce in poche strade di accesso dall’altopiano al livello del mare. «Queste ed altre condizioni sono alla nostra attenzione. Per questo già da consigliere regionale nella precedente legislatura ed oggi anche come sindaco, supportato dalla maggioranza, siamo convinti che la nostra città, come altri centri dell’isola, dovrebbe poter contare, almeno, di un distaccamento temporaneo dei vigili del fuoco» afferma Alfonso Marras.

In tema di servizi d’emergenza, inoltre, anche questa una esigenza più volte emersa e di cui si discute da decenni, resta sempre aperta la questione della realizzazione di un struttura attrezzata per l’atterraggio, possibilmente anche notturno vista la presenza di un Pronto Soccorso nell’ospedale Mastino, degli elicotteri di Areus.

Primo piano
Lo studio di Greenpeace

Acqua inquinata, la Sardegna è da bollino rosso

Le nostre iniziative