La Nuova Sardegna

Oristano

Tributi

La tariffa puntuale è una beffa, per i rifiuti ora si paga molto di più

di Enrico Carta
La tariffa puntuale è una beffa, per i rifiuti ora si paga molto di più

Interpellanza del centro sinistra che allega la tabella dei rincari che colpiscono tutti. Ecco le cifre

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Oristano Da Tari è diventata Tarip con la promessa di consentire di pagare meno a chi meno rifiuti produce o a chi li differenzia meglio. Invece, con la nuova Tarip applicata sta avvenendo il contrario. A sostenerlo sono i consiglieri dell’opposizione di centro sinistra che attraverso una interpellanza con primo firmatario Francesco Federico di Oristano democratica e possibile, chiedono al sindaco spiegazioni di quanto sta accadendo. I consiglieri pongono tre quesiti per sapere «se l’amministrazione che oggi governa la città si è resa conto delle debolezze dell’impianto tariffario Tarip da loro deliberato lo scorso mese di giugno; se la stessa sia intenzionata a una giusta rimodulazione dello stesso impianto tariffario per correggere le evidenti storture evidenziate anche con la presente e garantire la giusta premialità agli utenti più virtuosi e, infine, se nell’azione di rimodulazione, per non ripetere i già marcati errori dello scorso anno, intenda confrontarsi con i sindacati, le associazioni di categoria e quelle dei consumatori».

Una premessa va fatta: la nuova tariffazione era stata approvata con i soli voti della maggioranza consiliare, mentre la minoranza non partecipò al voto perché non condivideva le tabelle di applicazione delle nuove tariffe. I firmatari dell’interpellanza fanno una serie di esempi pratici. C’è ad esempio la coppia che vive in un appartamento di 75 metri quadri alla quale, in base alla nuova tabella delle utenze, viene imputato il pagamento di un numero minimo di ventisei svuotamenti annui, si è vista recapitare un avviso Tarip per il 2024 di 226 euro contro i 203, della Tari del 2023. È un aumento netto dell’11,33 per cento rispetto all’anno precedente. «Ancor peggio – scrivono i consiglieri di minoranza – è andata al libero professionista con uno studio di 37 metri quadrati: se nel 2023 veniva chiamato a pagare 106 euro di Tari, nel 2024 si è visto recapitare dal Comune un avviso per la Tarip pari a 149 euro, con un aumento netto del 40,57 per cento».

Andando avanti c’è poi il caso delle edicole «attività già in difficoltà», precisano i firmatari: «Quella di venti metri quadrati di superficie, che nel 2023 ha pagato 88 euro di Tari è stata chiamata a versarne per la Tarip del 2024 ben 183, per un aumento secco del 107,95 per cento. L’edicola di sedici metri quadri ha dovuto invece pagare per la Tarip dello scorso anno 164 euro contro i 71 della Tari 2023, con un aggravio netto del 130,99 per cento. Infine l’edicola di soli dieci metri quadrati ha visto passare in un solo anno l’importo delle cartelle da 44 euro a 137: un aumento del 211,36. La triste conclusione è che questa amministrazione – affermano i firmatari dell’interpellanza – non solo non conosce la città, ma ancor peggio non conosce neanche le realtà lavorative».

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