La Nuova Sardegna

Oristano

La decisione

La Regione conferma la gestione del porticciolo: avanti sino al 2027

di Enrico Carta
La Regione conferma la gestione del porticciolo: avanti sino al 2027

C’è la proroga per la società, ma si attende ancora l’inizio dei lavori di riqualificazione

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Oristano La proroga per la concessione c’è, i lavori ancora no. Non partono perché la Regione sta ultimando un’ulteriore verifica sul progetto di riqualificazione del porticciolo di Torregrande, ma intanto da Cagliari arriva il discusso documento che sancisce che la concessione demaniale deve essere prorogata sino a settembre 2027 e che resta in capo a chi sinora stava gestendo la struttura. Il provvedimento vale per i porti e i porticcioli delle province di Oristano e Nuoro, mettendo probabilmente fine alla disputa su Torregrande che stava andando avanti da oltre un anno e che ha visto scontrarsi le Marine Oristanesi e un gruppo di diportisti che sostengono che la società non sia in possesso delle autorizzazioni per condurre la gestione del porticciolo di Torregrande. Questi ultimi ritenevano che qualsiasi atto deciso dalle Marine Oristanesi, inclusa la decisione di aumentare le tariffe, fosse illegittimo. Tutto traeva origine dalla questione delle concessioni demaniali mai messe a bando a livello nazionale ignorando la normativa europea Bolkestein. Si sosteneva quindi che anche la concessione del bene demaniale di Torregrande, passato dalla gestione comunale a quella delle Marine Oristanesi, non fosse regolare o addirittura fosse del tutto assente. Che si fosse in attesa di un chiarimento da parte della Regione era fatto notorio e il chiarimento è arrivato attraverso una determina dell’assessorato agli Enti locali, Finanze e Urbanistica. È li che si chiarisce: «Il termine delle concessioni provvisorie di cui agli elenchi A e B, rispettivamente riferiti all'ambito territoriale di Oristano e all'ambito territoriale di Nuoro, rilasciate ai sensi dell’articolo 10 del Regolamento di esecuzione del Codice della navigazione, deve ritenersi differito, per effetto della rimodulazione del cronoprogramma di cui alla delibera della giunta regionale del 30 dicembre 2024, fino alla conclusione del procedimento di nuova assegnazione e comunque non oltre il 30 settembre 2027».

Il passo, spiega la determina, si è reso necessario per via del «permanere dell’esigenza di garantire il giusto contemperamento dei vari interessi pubblici e privati coinvolti» e ancora «assicurando, al contempo, la continuità nell’erogazione dei servizi pubblici sul demanio marittimo, evitando la possibile insorgenza di problematiche sociali, connesse anche alle ripercussioni occupazionali, che potrebbero verificarsi nel caso di interruzione dei servizi che, nell’ambito dell’offerta turistica alla collettività della Sardegna, sono qualificabili come servizi primari in spiaggia ed equiparati a quelli di pubblica utilità». In sintesi, si dice che la struttura non può restare senza gestore in assenza di un vuoto normativo più ampio che non dipende certo da questioni locali. Sciolto un nodo ne resta un secondo, quello dell’avvio dei lavori che era previsto per fine febbraio. Quasi un mese dopo tutto è ancora fermo. L’assessore Simone Prevete è stato in Regione anche mercoledì per un nuovo confronto coi tecnici che stanno esaminando il progetto da cima a fondo. L’ottimismo regna sovrano, intanto però ogni giorno che passa avrà un effetto a cascata sul futuro perché la gestione del porticciolo nella fase concomitante a quella dei lavori è assai difficoltosa.

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