La siccità prosciuga le storiche sorgenti d’acqua
All’asciutto le Siete Fuentes di San Leonardo: dichiarato lo stato di calamità naturale
Santu Lussurgiu La storica sorgente di Siete Fuentes e le campagne del paese sono a secco e il Comune, dichiara lo stato di calamità naturale. Dalla celebre sorgente situata nel cuore del parco di San Leonardo, attualmente chiuso per lavori di riqualificazione, da due settimana non sgorga più acqua. È un evento senza precedenti, che assume un valore quasi simbolico per un luogo la cui fonte è nota da millenni e le cui acque erano considerate medicamentose persino dai cavalieri templari. Questo drammatico prosciugamento è il segnale più evidente di una crisi idrica profonda e diffusa che ha spinto l’amministrazione a dichiarare lo stato di calamità naturale su tutto il proprio territorio. Nella delibera che la giunta guidata dal sindaco Diego Loi ha inviato, tra gli altri, anche alla presidente della Regione Alessandra Todde, viene evidenziato come la prolungata assenza di precipitazioni stia mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico per i residenti e stia seriamente compromettendo le attività economiche fondamentali: l’agricoltura e l’allevamento. Le produzioni agricole locali, dagli erbai alle colture orticole, dai vigneti agli oliveti, sono state irrimediabilmente danneggiate.
La situazione è particolarmente critica per il settore zootecnico: l’impossibilità di produrre foraggio sufficiente ha costretto gli allevatori a ricorrere all’acquisto di mangimi da fuori Sardegna. Questo comporta costi insostenibili e si aggiunge alla quasi totale assenza di pascoli estivi, creando un quadro di grave difficoltà economica per le aziende del territorio. Le numerose testimonianze giunte da cittadini e operatori del settore hanno spinto l’amministrazione comunale ad agire con urgenza. Questa emergenza non è circoscritta ai confini di Santu Lussurgiu, ma si inserisce in un contesto di crisi idrica che affligge l’intera Sardegna. La Regione ha già riconosciuto lo stato di emergenza per deficit idrico, estendendone la validità fino al 30 giugno 2025. Per affrontare le necessità più impellenti, il Comune ha già destinato 50mila euro per interventi urgenti sul sistema idrico, focalizzandosi in particolare sulla captazione delle acque.
Con la dichiarazione di calamità naturale, l’amministrazione comunale intende non solo gestire l’emergenza attuale, ma anche gettare le basi per una maggiore resilienza del territorio di fronte a futuri eventi climatici avversi. Per questo, è stata avanzata una richiesta ufficiale alla Regione del riconoscimento dello stato di calamità naturale con la richiesta di aiuti economici.